Vergine della Guardia L’anno giubilare chiuso da Bagnasco

Vergine della Guardia L’anno giubilare chiuso da Bagnasco

È stato accolto dal vescovo Antonazzo 

Il cardinale: è Maria a consegnaci il tesoro più grande

AUGUSTO CINELLI

SAN GIOVANNI INCARICO (FROSINONE)

Ritornare sempre alle nostre radici, riscoprire il senso di appartenenza a una storia comune e, nell’intreccio della memoria, ritrovare la linfa della fede che ci conduce al mistero di Cristo, che Maria, nostra ‘celeste guardiana’, ci consegna come il tesoro più prezioso. È l’invito che giovedì sera il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha rivolto nel Santuario della Madonna della Guardia di San Giovanni Incarico, nel Frusinate, alla folla di fedeli che prendevano parte alla celebrazione di chiusura del Giubileo straordinario concesso da papa Francesco per il millenario di fondazione del Santuario e per il centenario dell’incoronazione della Vergine della Guardia da parte del Capitolo Vaticano. Ad accogliere il cardinale, assieme ai rappresentanti delle istituzioni, è stato il vescovo di Sora- Cassino-Aquino-Pontecorvo, Gerardo Antonazzo, che ha manifestato la gioia di tutta la Chiesa locale per la presenza di Bagnasco a coronamento del Giubileo mariano, «che impegna ancor più la diocesi nel servizio alla crescita del territorio». «Quanto è importante ricordare le tradizioni di un popolo », ha sottolineato il presidente della Cei nell’omelia della Messa da lui presieduta, riferendosi alla devozione verso la Madonna della Guardia, «tanto cara anche alla mia amata diocesi di Genova » e che da un millennio le popolazioni del basso Lazio tengono viva su un’altura a metà strada tra Frosinone e Cassino. Dimenticare le radici equivarrebbe a «non essere più noi stessi», ha aggiunto Bagnasco, tanto più che proprio dal passato ci viene consegnata la fede in Cristo. «Cosa saremmo senza Cristo? Un’ombra evanescente, vagabondi che non sanno da dove vengono e dove vanno», ha affermato l’arcivescovo di Genova. E nell’incontro con Cristo, la mediazione della Madre è necessaria ad ogni uomo. Da qui l’invito del cardinale a «tener fermi i nostri cuori in quello della nostra “celeste guardiana”, per sentire l’invito ad annunciare il Figlio suo ovunque». Perché è questa «la corona più bella e desiderata da offrire a Maria come frutto di un tempo di grazia che è porta d’ingresso all’Anno Santo della misericordia: la nostra missionarietà, dire Cristo ovunque viviamo e ci troviamo». Tra le iniziative per il Giubileo della Madonna della Guardia è da segnalare la Scuola di mariologia, promossa dalla parrocchia di san Giovanni Battista e l’Università di Cassino, che ha approfondito la figura di Maria nella fede, nell’arte, nella pietà popolare, nella liturgia.

AVVENIRE, sabato 12 settembre 2015

Album Fotografico a cura della Pastorale Digitale

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