Una giovane promessa

Beatrice Paolucci, una giovane promessa al Campus BioMedico di Roma

Beatrice Paolucci, giovane studentessa del Liceo scientifico “Leonardo da Vinci”, di Sora, è stata premiata con una borsa di studio che le ha dato la possibilità di partecipare al SummerLab 2018, organizzato dal Campus BioMedico di Roma. 

Beatrice ha frequentato il quarto anno, manca ancora un anno al diploma ma ha già le idee molto chiare su ciò che sarà il suo futuro. È stata scelta con altri tredici giovani talenti per partecipare a questo prestigioso laboratorio che le ha permesso di sperimentare il campo della ricerca e dell’applicazione delle nuove frontiere delle biotecnologie.

“Un’esperienza unica – racconta Beatrice- e che auguro a tutti di fare. Sono stata ospite del Campus per cinque giorni, nei quali ho preso parte a seminari e laboratori. Uno dei lati positivi di quest’esperienza è stato certamente il contatto con il mondo universitario, in quanto ho avuto la possibilità di vedere come fosse il “sistema” dall’interno. Durante la mattina c’erano dei seminari da seguire riguardo vari studi che stanno portanto avanti all’interno del campus, mentre nel pomeriggio siamo stati divisi a coppie ed assegnati a vari laboratori diversi. Il laborotorio che ha ospitato me ed il mio compagno è stato quello di neuroingegneria, il solo situato direttamente all’interno del
Policlinico, così che durante le varie ricerche è possibile trovare un riscontro diretto con i pazienti. Aver avuto l’occasione di passare del tempo con dei ricercatori e con delle persone che credevano veramente in ciò che facevano è stato più che eccezionale e spero che un giorno riuscirò ad entrare in un gruppo di ricerca come questo come ingegnere biomedico.

Quest’esperienza l’ho vissuta in tutte le sue varie sfaccettature, non solo per il fattore istruttivo, ma soprattutto per le amicizie nate all’interno di gruppo di 14 “giovani studenti” che sono riusciti a realizzare “un piccolo sogno”. In questa circostanza ci siamo ritrovati vari ragazzi, ognuno con una storia diversa, ma che erano lì per lo stesso scopo, realizzare ciò in cui ognuno di noi credeva, il tutto senza pregiudizi o svantaggi per nessuno. Eravamo 14 ragazzi provenitenti da varie parti dell’Italia che potevano confrontarsi, anche per i vari punti di vista che ognuno di noi aveva per il concetto di “cultura”. È stato tutto semplicemente unico”.

Auguri allora a Beatrice, una luce di speranza per il territorio che possa essere un modello da seguire per tanti giovani che hanno un sogno da realizzare: studio, costanza e un pizzico di caparbietà possono davvero aprire strade incredibili.

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