Solenne Pontificale di Pasqua a Cassino

Il Vescovo celebra nella Chiesa Madre e “regala” l’indulgenza plenaria

Un solenne Pontificale di Pasqua è stato officiato dal Vescovo Gerardo Antonazzo nella Chiesa Madre a Cassino alle 11.30, in una chiesa affollata di fedeli attenti e gioiosi. Giunto un po’ prima dell’orario, il Vescovo, che aveva celebrato già ad Aquino, entrando accompagnato da Don William Di Cicco, ha salutato cordialmente molte persone, il Sindaco D’Alessandro, i bambini, poi è entrato in sacrestia a prepararsi per la celebrazione. Messa particolarmente solenne, animata egregiamente dal Coro parrocchiale, iniziata con l’incensazione dell’altare e del Cero pasquale inaugurato nella veglia della sera prima e dall’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta anch’essa nella veglia pasquale: è la Pasqua di Resurrezione del Signore, il perno attorno a cui ruota tutta la vita cristiana e l’esistenza stessa della Chiesa, perché “questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo”.

Dopo la lettura dei brani liturgici e la Sequenza di Pasqua, il Vescovo ha ripreso proprio da quest’ultima una frase da cui far partire la sua riflessione: Scimus Christum surrexisse a mortuis vere, Sappiamo per certo che Cristo è veramente risorto. E subito dopo l’ha ripetuta in forma di domanda al popolo e ad ognuno: ma noi crediamo a questo?, dimostrando, nel prosieguo del discorso, che in base al racconto degli apostoli e a dati oggettivi possiamo davvero credere che Cristo è risorto. La certezza della fede, ha affermato, non è una eredità passiva ma ogni giorno deve essere riconquistata, come fanno gli apostoli nella pagina evangelica di Giovanni (20, 1-9), che corrono al sepolcro per sapere, comprendere, verificare personalmente che cosa è successo, per non subire la verità. La fede è una questione personale. Di fronte al dubbio bisogna cercare le prove, come nel sistema giudiziario si fa nell’incidente probatorio. Se abbiamo la certezza che il Signore è risorto, possiamo mai annunciarlo senza che la nostra vita cambi? E’ proprio questo evento, ha concluso Antonazzo, che dà senso e speranza al nostro vivere.

Al termine della celebrazione il Parroco, Don Salvatore Papiro, ha voluto ringraziare il Vescovo per essere venuto a celebrare la Pasqua, parole sottolineate dai fedeli con un lungo applauso, ed ha anche annunciato che la Parrocchia parteciperà alla grande giornata diocesana programmata per il 1° maggio alla Basilica santuario di Canneto. Il Vescovo ha ringraziato a sua volta, formulando auguri pasquali per tutta la parrocchia e la città, rivolgendo con sensibilità un particolare pensiero agli anziani, ai malati e a coloro che soffrono.

Prima della Benedizione finale, il Diacono Don Luigi Evangelista ha annunciato che il Vescovo, a nome del Romano Pontefice, avrebbe “impartito la benedizione con l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, animati da sincero pentimento, confessati e comunicati, hanno partecipato a questa celebrazione”, chiedendo loro di pregare Dio “per il beatissimo nostro Papa Francesco, per il nostro Vescovo Gerardo, per la santa Madre Chiesa” e di impegnarsi “a vivere santamente in piena comunione con Dio e con i fratelli”. Gioia grande per tale onore, che ha concluso degnamente la celebrazione pasquale. Infine aria di festa con lo scambio di auguri fra tutti i presenti. La gioia della Pasqua è davvero contagiosa.

Adriana Letta

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