La festa di San Marco Galileo, Patrono di Atina

Atina commemora il discepolo di San Pietro

il Martire San Marco Galileo

In tanti ad Atina martedì 1 ottobre per celebrare la festa del Santo Patrono: Marco Galileo, che la tradizione vuole come discepolo di Pietro, giunto ad Atina per portare il Vangelo di Cristo. A presiedere l’Eucarestia il vescovo Gerardo Antonazzo che, commentando le letture della festa, parte proprio da questo legame: «Se guardiamo con gli occhi di Marco la storia di Pietro, non possiamo che apprendere come egli vive la testimonianza di martire per il Signore con forza e coraggio. E allora Paolo, nella seconda lettura tratta dalla Lettera ai Romani, ci pone questa domanda: chi ci separa dall’amore di Cristo? Perché anche nella nostra vicenda personale c’è alternanza tra fedeltà e infedeltà, tra vicinanza e distanza, tra professione della fede e rinnegamento della fede. Marco ci chiede di poter verificare nella nostra vita le prove di fedeltà nei confronti di Cristo, che tradotto nella vita di ogni giorno vuol dire: siamo fedeli al suo amore? La parola Amore non è autentica se non porta nel suo Dna la qualità della fedeltà. La fedeltà è l’anima dell’amore. Marco chiede a noi, attraverso le parole dell’Apostolo Paolo, di verificare la nostra fedeltà, il nostro amore, perché la fedeltà di Cristo nei nostri confronti non viene mai meno. Il vero amore si paga con il prezzo della fedeltà, della coerenza, dell’impegno, del sacrificio. Si paga con il martirio».

E conclude: «Chiediamo allora al Signore, ora che stiamo celebrando l’eucarestia, il sacramento della fedeltà, il sacramento della nuova ed eterna Alleanza che rinnova il sacrificio di Cristo sull’altare, di saper apprendere ed imparare dalla fedeltà di Cristo, che offre la sua vita nel sacrificio eucaristico, la fedeltà di un amore alto, che è capace di vincere ogni tentazione, ogni separazione, ogni frattura, ogni allontanamento, ogni rinuncia, perché Amore è vita».

Al termine della celebrazione, la processione con la reliquia e la statua del santo patrono. Davvero in tanti: don Renato Cuizon, don Giansandro Salvi, parroci delle Comunità di Atina, don Edmer Eronga, don William Di Cicco, i sindaci dei paesi della Valle di Comino, i Cavalieri e Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, le comunità di Atina ad accompagnare San Marco per le vie della città. Il gesto del bacio della Reliquia ha concluso la celebrazione.

foto: Italo Caira, Giacomo Carlini

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