Mons. Nunzio Galantino benedice il cantiere

I lavori per la costruzione del nuovo Complesso parrocchiale della Sacra Famiglia in Cassino possono iniziare

Ebbene sì. Quello che sembrava solo un miraggio che non si riusciva a raggiungere e concretizzare è divenuto realtà. Lunedì 27 marzo, il terreno destinato ad accogliere la nuova chiesa parrocchiale dedicata alla Sacra Famiglia in Cassino, ha ricevuto la benedizione e diviene ufficialmente cantiere dei lavori di costruzione del complesso. Nel primo pomeriggio molte persone, fedeli della comunità parrocchiale (che avevano portato sul posto il quadro della Sacra Famiglia che si trova nella cappella temporanea) e residenti, si sono radunate in via Garigliano in attesa della cerimonia. Sono giunte le autorità locali, il Sindaco D’Alessandro con i suoi assessori, la Polizia locale, le Forze dell’ordine, gli ingegneri progettisti, la Ditta Baglioni appaltatrice, giornalisti, fotografi e cineoperatori, e naturalmente i responsabili religiosi: il Vescovo Gerardo Antonazzo, il Parroco della Sacra Famiglia Don Salvatore Brunetti, Don Giorgio Vargas, dell’ufficio diocesano affari economici, Don William Di Cicco, cerimoniere vescovile. E’ giunto, accompagnato dal Vicario diocesano generale Don Fortunato Tamburrini, il Segretario generale della CEI, Mons. Nunzio Galantino, colui che materialmente ha firmato per conto della Chiesa cattolica italiana buona parte del finanziamento dell’opera, circa tre milioni di euro.

“Sono io che debbo ringraziare voi e tutti coloro che hanno firmato l’8 x mille a favore della Chiesa cattolica, perché i soldi che in questo modo confluiscono, la Chiesa può impiegarli in opere come questa, oltre che in opere di socializzazione in Italia e nel mondo”. Così, con semplicità e familiarità, il Segretario della Cei ha parlato ai presenti, aggiungendo: “L’inizio di una nuova opera suscita in noi sentimenti di gratitudine e di speranza. Come dice il Salmo: Se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori. Anche noi in qualche modo diventiamo cooperatori di Dio, ogni volta che in spirito di servizio veniamo incontro alle necessità del prossimo o della comunità. L’aiuto del Signore conduca a felice compimento l’opera intrapresa, protegga i lavoratori e li preservi da ogni pericolo”.

Ha poi presieduto una breve liturgia della parola, animata dal Coro parrocchiale, quindi benedetto il cantiere di lavoro che ora potrà entrare pienamente in funzione. Il vescovo Antonazzo ha a sua volta rivolto parole di ringraziamento e gratitudine al Segretario della Cei, ricordando che la prima intuizione di dare una chiesa a questo quartiere risale all’allora Ordinario diocesano mons. Bernardo D’Onorio, Abate di Montecassino e l’idea poi ha preso corpo attraverso l’opera di molte altre persone ed oggi si avvia a concreta realizzazione.

In effetti, davvero lungo e complicato è stato l’iter progettuale, per superare le numerose difficoltà amministrative e burocratiche e gli innumerevoli intoppi incontrati: una settimana fa, https://www.diocesisora.it/pdigitale/al-via-lavori-della-erigenda-chiesa-della-sacra-famiglia-cassino/   alla firma del contratto (v. le ultime 6 foto) la montagna di faldoni, per quanto in triplice copia, rendeva bene l’idea di quanti documenti siano stati prodotti per arrivare a fare le cose in piena regola, nel segno della trasparenza, della correttezza e della legalità. Il lavoro paziente, la tenacia, la passione e la competenza hanno avuto la meglio e il filo rosso che ha segnato la continuità lungo gli anni nell’istruire la pratica, riuscendo a sciogliere tutti i nodi, è stato Don Fortunato Tamburrini, al quale il Vescovo Gerardo ha rivolto un grande e speciale ringraziamento, con applauso del pubblico presente.

Al termine, scattate – per la storia! – le fotografie di rito con il gruppo delle istituzioni e con quello dei parrocchiani, salutati i partecipanti, Mons. Galantino, accompagnato dal vescovo, da Don Fortunato e dal parroco Don Salvatore, si è recato in visita nella vicina cappella temporanea, dove prima di tutto si è inginocchiato, poi ha guardato, si è informato sulla comunità di “pietre vive” che lì si sta formando acquisendo la propria identità e infine, dopo un Padre Nostro comunitario e un’ultima foto di gruppo, ha salutato i fedeli pronto a ripartire.

Adriana Letta

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