Le tasche piene di sassi

 

 

Il percorso impervio che conduce alla Madonna delle Grazie, fatto di gradini scoscesi, anche un po’ scivolosi quando piove come stamattina, velatamente evoca il cammino del cristiano, mai privo di disagi per raggiungere la meta.

Ma una volta lassù, il profumo del mattino, il panorama, l’assenza di rumori urbani, diventano veramente godibili e favoriscono il raccoglimento e la preghiera.

La Santa Messa ha inizio non appena il chiarore del sole si fa spazio nell’atmosfera, dipanando le ombre che offuscavano la vista fino a quel momento, donando una sensazione che immediatamente sottrae il cuore alla tristezza.

Nella Parola di oggi (Giovanni 16,16-20)
ascoltiamo che il tempo crea distacchi dolorosi e inevitabili perdite:
«Ancora un poco e non mi vedrete; un po’ ancora e mi vedrete».

Che cos’è mai questo «un poco» di cui parla Gesù? Noi tutti sappiamo che nella visione di Dio «Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte». È evidente che presso Dio il calcolo del tempo viene valutato con parametri diversi dai nostri. Ed è anche vero che quel “poco” potrebbe riferirsi alla nostra fede che è così “poca” appunto che talvolta ci fa allontanare da una vita modellata veramente sul Vangelo.

Durante l’omelia don Angelo ha domandato all’assemblea se sapevamo quanti sono i Vangeli. Noi abbiamo risposto che certamente i Vangeli sono 4: il Vangelo secondo Marco, il Vangelo secondo Luca, il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Giovanni. Ma abbiamo risposto male perché mancava il quinto e più gettonato Vangelo, il Vangelo “Secondo Me“.
In chiave ironica don Angelo voleva richiamarci a riflettere su quante volte viviamo “ipocritamente” la nostra fede dimenticandoci di mettere in pratica l’insegnamento di Gesù che è quello dell’Amore ed è l’unico che può contraddistinguere il cristiano veritiero.

In questo mese di Maggio che per eccellenza è il mese di Maria e quello in cui ricorre la festa della Mamma, vogliamo onorare la mamma e chiedere a lei di insegnarci ad amare, anche chi come me, non ce l’ha più in vita su questa terra.
Vogliamo chiedere la grazia alla Mamma Celeste di “potenziare” la nostra fede e di accompagnarci per non farci smarrire nel cammino che spesso è duro e faticoso.
In questo mese di Maggio, invitati da Papa Francesco, vogliamo imparare a cercare rifugio nella Madre:
 
“…E alla fine, andare dalla madre, come i bambini. Quando i bambini hanno paura, vanno dalla mamma: “Mamma, mamma… ho paura!”, quando fanno dei sogni … vanno dalla mamma. Andare dalla Madonna; lei ci custodisce. E i Padri della Chiesa, soprattutto i mistici russi, dicono: nel tempo delle turbazioni spirituali, rifugiarsi sotto il manto delle grande Madre di Dio. Andare dalla Madre. Che lei ci aiuti”.

 

Angela Taglialatela

 

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