La regalità quotidiana di Maria nella valle di Canneto

Festeggiamenti Madonna di Canneto 2018

Nella splendida valle di Canneto risuonano, voci, suoni e l’immancabile inno della Madonna di Canneto cantato a squarciagola dalle tantissime compagnie di pellegrini che dal 18 agosto sono arrivate a piedi da molteplici luoghi, sfidando anche il tempo non bellissimo di questa estate 2018. C’è chi è arrivato a piedi, chi ha passato la notte in valle e chi è arrivato in auto o pullman.

Dopo le celebrazioni dei giorni precedenti e l’emozionante fiaccolata nella valle del 21 agosto, si è giunti alla messa principale, quella che precede la cosiddetta “recalata” della Madonna Bianca a Settefrati.

Maria, prima discepola”, ecco una delle parole forti pronunciate dal Vescovo Diocesano Gerardo Antonazzo durante l’omelia della messa solenne del 22 agosto, nella Basilica Pontificia Minore di Canneto. E’ la regalità di Maria evidenziata nell’omelia. Una regalità legata a quella di Cristo, che nasce da una santità quotidiana, indicata dal Papa nel fare le cose di tutti i giorni. Una regalità che trasuda purezza, una regalità che si concretizza nel servizio. Nel Battesimo noi siamo investiti della stessa regalità.

Nell’ottica del cammino quotidiano il Vescovo continuava dicendo: “Possiamo anche noi essere partecipi di questo cammino, fiduciosi di poter ricevere le grazie da Lei”. E’ proprio il cammino tra le difficoltà, nella fatica ma anche nella condivisione che si ritrova nell’esperienza dei pellegrini che vanno a Canneto per onorare la Vergine Bruna. Proprio quel cammino tradizionale che va oltre i grandi eventi di questi ultimi anni, in altre parole l’elevazione del santuario a Basilica Minore e la Peregrinatio della Madonna in tutta la diocesi.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, animata dal coro di S. Giorgio a Liri, il Vescovo, come fatto dal rettore del Santuario Don Antonio Molle, si è scusato anche per i disagi della viabilità accaduti il 21 agosto (che avevano impedito a molti pellegrini di raggiungere Canneto con auto o pullman), ha spiegato che non dipendevano dal santuario e che sarà prestato il massimo impegno affinché questo non accada nuovamente.

Oltre la celebrazione, va ricordato l’omaggio che molte delle compagnie fanno alla Madonna, andando a salutarla cantando l’inno e lasciando la Basilica camminando all’indietro per non dare le spalle alla Vergine e mantenere fisso lo sguardo su di Lei.

Dopo il saluto dell’ultima compagnia, ecco l’ingresso della Vergine Bianca portata in chiesa, per poi essere condotta in processione a piedi, fino a Settefrati. Grande la gioia dei tanti fedeli alla sua uscita, celebrata da una piccola infiorata realizzata davanti al portone e da una cascata di fiori, lanciata in aria proprio all’uscita della statua.

L’esperienza di devozione e di fede che si vede ogni anno mostra che la valle di Canneto è un punto cardine per l’esperienza di fede di moltissimi della nostra diocesi e anche di molti altri cristiani che giungono da altre diocesi. Un momento che rilancia la devozione mariana nel nostro territorio che lo lega intimamente anche ai santuari mariani conosciuti nel mondo come Loreto, Fatima e Lourdes.

Articolo e foto: Piercarlo Gugliotta

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