La festa di S. Pietro Apostolo

La Parrocchia di Cassino a lui intitolata, celebra il suo Patrono

 

La festa di S. Pietro Apostolo, Patrono della Parrocchia a lui intitolata a Cassino, è stata come sempre introdotta dai giorni di preparazione spirituale, il Triduo, iniziato sabato 26 con la Messa vespertina presieduta da Don Emanuele Secondi, da poco parroco nella Concattedrale cittadina. E’ stata anche l’occasione della chiusura dell’anno catechistico parrocchiale, per cui la chiesa era affollata di bambini e ragazzi, con i genitori, che hanno ricevuto la consegna dei dieci Comandamenti. La Messa serale di domenica 27, animata dal Coro S. Giovanni Bosco, ha visto la presenza di Don Domenico La Cerra, Parroco in Piedimonte Matese, che ha tenuto l’omelia. Lunedì 28, la Messa vigiliare è stata presieduta da Don Silvano Casciotti, Vicario episcopale della Zona Pastorale di Balsorano, al termine della quale la Banda musicale Don Bosco Città di Cassino ha offerto nel cortile dell’Oratorio, un bel concerto, davvero piacevole.

Ed è giunto l’atteso 29, solennità dei S. Pietro e Paolo Apostoli. La Messa serale è stata animata egregiamente dalla Corale parrocchiale “San Pietro Apostolo”, nella lieta ricorrenza del 26° anniversario dalla sua fondazione, diretta dal M° Sonia Miele. A presiedere la celebrazione, dinanzi al Sindaco della città Enzo Salera e ad un buon numero di fedeli, è stato il Parroco Don Nello Crescenzi, che in un’omelia intensa e vibrante, ha delineato le personalità di Pietro e Paolo, l’uno impulsivo, incoerente e anche traditore, l’altro convinto di stare nel giusto e di capire tutto perseguitando i cristiani. In loro tutti possiamo ritrovarci con le nostre mancanze, ma essi, incontrato Gesù che li ha liberati dalle loro paure, hanno cambiato vita e avuto la forza di affrontare il martirio e la morte, meritando la corona di gloria.

Al termine della celebrazione, i portatori hanno sollevato la statua di S. Pietro e, una volta che tutti i fedeli si erano portati all’esterno sulla scalinata, l’hanno portata fuori e issata su di un furgone aperto, ben preparato ad accoglierla con onore. Intanto la Banda Don Bosco, “gioiello ed eccellenza della Parrocchia” come ha detto Don Nello, schierata lungo i gradini, suonava con maestria brani musicali adeguati in omaggio al Santo. Don Nello ha voluto ringraziare il Comitato e tutti coloro che hanno lavorato, ognuno per quel che poteva, per rendere la festa degna e bella. Anzi, si è dimostrato particolarmente soddisfatto per il senso di coinvolgimento generale e di corresponsabilità dimostrato dai parrocchiani: segno che la comunione nelle tre parrocchie rette dalla Fraternità Sacerdotale, è cresciuta. Giochi pirotecnici hanno salutato festosamente il momento. Poi, non potendo svolgere la tradizionale processione con seguito di fedeli, il furgone ha dato inizio alla “peregrinatio” del Santo patrono nei vari rioni della Parrocchia, dove i residenti avevano avuto cura di addobbare il passaggio con palloncini, nastri, drappi con i colori bianco e giallo. La prima sosta è stata fatta presso la vicina Casa della Carità, che ospita persone che sono nel bisogno, nel disagio, nella solitudine e lì ricevono accoglienza e aiuto e iniziano a riprendere in mano la propria vita, a nutrire speranza per il futuro. Poi la statua del Santo, scortata dai Vigili urbani, ha percorso, secondo l’itinerario tradizionale, le strade della Parrocchia con alcune soste previste, fino all’ultima sosta sul sagrato della chiesa parrocchiale per far rientro, infine, tra nuovi festosi giochi pirotecnici, in chiesa. Ed anche questo è stato un momento gioioso, che ha concluso i festeggiamenti, ridotti sì, ma veri, partecipati e graditi, in onore di S. Pietro Apostolo.

Adriana Letta

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