Festa dei Passaggi all’Oasi Mariana Betania. La concelebrazione presieduta dal vescovo Gerardo

Domenica scorsa ad Alvito

Festa dei Passaggi all’Oasi Mariana Betania

La concelebrazione presieduta dal vescovo Gerardo

Nel pomeriggio di domenica scorsa, 3 aprile, presso la Chiesa di San Simeone ad Alvito, si è svolta “la festa dei Passaggi”, nel ventiseiesimo anno dell’Associazione Oasi Mariana Betania. È questa una festa particolarmente sentita da parte di tutti  membri che si rinnova ogni anno. Ma questa volta le circostanze hanno fatto si che l’atmosfera e le emozioni siano state più coinvolgenti del solito.

Non sembra un caso infatti che la celebrazione sia avvenuta nel giorno ottavo di Pasqua, quello che porta a compimento il Mistero pasquale celebrato nella risurrezione del Signore, festa anche della Divina Misericordia, e in un momento particolare della nostra Chiesa locale. Pasqua è il passaggio per eccellenza, poiché è il passaggio di Dio in mezzo al suo popolo per strapparlo dalle tenebre della solitudine e della paura e portarlo alla luce della vita nuova e della comunione: è quanto si è notato nel corso della celebrazione: un momento di comunione forte per tutti i presenti e per l’intera Chiesa diocesana. Il Signore è grande e la sua misericordia va oltre i  pensieri e  le conclusioni umane. L’apparente iniziale tensione si è sciolta subito nell’accogliere il nostro vescovo Gerardo Antonazzo: un lungo applauso solidale come un abbraccio, ha riscaldato i cuori, il suo volto stanco e provato dall’ingiustizia dell’infamia, dopo le parole di benvenuto di don Alberto Mariani, si è disteso in un sorriso rassicurante. La liturgia della Parola, otto giorni dopo la Pasqua, mette in evidenza il mondo delle comunità cristiane che vivono l’eredità del Crocifisso-Risorto; in particolare il Vangelo di Giovanni che  riporta l’esperienza di Tommaso. Il Vescovo, nel corso della sua omelia, da questo brano ha colto tre termini chiave: Fede, Misericordia, Impegno. La fede è il tema dominante del Vangelo ed è provocata dalla Misericordia. Tommaso è proprio provocato da Gesù: “Vieni…tocca…”. Le piaghe, le ferite non sono più segno di sofferenza ma di gloria, di bontà dello Spirito che arriva a noi. L’apostolo, ha ancora spiegato il Vescovo, fa esperienza della tenerezza di Cristo e della sua Misericordia che lo sa arrendere. Tommaso non deve essere visto come l’incredulo, ma come il credente, anche di oggi, che ha bisogno di toccare e vivere la realtà cristiana. Egli crede, perché comprende che Gesù si è interessato a lui, alla sua persona, in modo esclusivo. Questo ha un valore pedagogico: mettere in contatto con la misericordia non solo con la testa, altrimenti il cristianesimo si riduce ad ideologia, a filosofia,  ma con il cuore. Ecco perché il terzo termine: l’ Impegno, è la promessa che  i voti che i membri dell’Oasi rinnovano, dovranno essere vissuti attraverso la luce della fede, sempre. Ogni persona consacrata dice di sé con questo segno: con il voto mi consegno a Colui che perfeziona e porta a compimento la mia vita. Il Rito dei Passaggi è il momento più incisivo di tutta la celebrazione. I membri dell’Associazione sono chiamati a rinnovare il proprio impegno secondo quanto previsto dal  suo Statuto e dal Regolamento. La Comunità che cresce sulla Parola è sottoposta ad uno scrutinio sulla scia di quelli battesimali. L’Oasi Mariana Betania  è una comunità ecclesiale così strutturata: membri effettivi, gruppi in cammino suddivisi a loro volta in probandi, novizi I-II-III-IV anno. È questo un modo per mettere  a disposizione di Gesù, su invito di Maria, come i servi a Cana di Galilea, quell’acqua che lui nella sua infinita bontà e misericordia trasformerà secondo i bisogni della Chiesa e del mondo. Per tutti i partecipanti vivere questo momento ha rappresentato una gioia autentica da esprimere e condividere in fraternità.  E’ bello concludere con  le parole tanto care a don Alberto Mariani, motto ormai di tutta la comunità: “…..con Maria, per Gesù, al Padre nello Spirito…” e ancora come Gesù dice nel Vangelo:“…Amatevi… da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”.

Franca Simone

 

 

 

 

 

 

 

 

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