Festeggiamenti della befana nel carcere di Cassino

E i re  magi arrivano anche al “San Domenico” di Cassino.

Emozionante e toccante l’arrivo della Befana nel carcereo, iniziativa che la Caritas Diocesana, sede Cassino, porta avanti da anni per promuovere la genitorialità e per regalare gioia ai bambini, creando l’atmosfera amorevole della famiglia. E così, come ormai si ripete dal lontano 2005, anche quest’anno il 15 gennaio, la Casa Circondariale di Cassino, casa di reclusione ma all’uopo salone accogliente per le feste, riceve, grazie alla disponibilità e alla collaborazione degli agenti penitenziari  e degli educatori, mamme e figli ( e … a dire il vero quest’anno c’ è stata anche qualche nonna). Noi siamo lì ad incontrare tutti e a tessere una relazione amicale e familiare con tutti loro, ed è bello notare come l’invito a partecipare viene accolto da tutte le famiglie degli ospiti della “Casa”, perché  nessuno vuole perdersi quel momento di festa ma soprattutto quel momento di “famiglia”, il bene più prezioso che possa esserci. Il carcere è il luogo dove è forte e dolorosa la deprivazione della libertà, è il luogo dove è angosciante la mancanza degli affetti familiari e se per un giorno tutto questo viene donato e creato l’ospite della casa si rincuora, si fortifica, si ritempra e può dire a se stesso di aver sbagliato, di aver perso tutto, ma che sta pagando il suo debito alla società e alla giustizia perché non ha perso la sua famiglia che vive con lui l’esperienza della detenzione ma che gode di tutti quei momenti di gioia che possono vivere  insieme perché sa che la famiglia lo aspetta  per ricominciare. E allora, entra il bimbo di sei mesi con la mamma tendendo le braccia al papà, riconoscendone il volto; l’adolescente che chiede agli agenti di poter vedere “la stanza”  del suo papà perché vuole sapere  dove collocarlo, quando durante la giornata  il pensiero va a lui; entra il figlio diciottenne o ventenne e chiacchiera, chiacchiera con il papà quasi a sfruttare  tutti gli attimi possibili e immaginabili per raccontargli tutto e noi siamo lì con loro e con loro viviamo queste emozioni. Guardo, commossa le varie scene, veri quadri di famiglia, e mi viene in mente un pensiero  che ho letto  qualche tempo fa  su un giornale, curato da salesiani… “ Dio  ci guarda  con gli occhi  di un bambino, ci chiama con il pianto di un bambino, ci attira con il suo sorriso, si affida a noi e ci ama con il cuore grande di un bambino.Quel  bambino è Gesù” . E in questa giornata Lui era lì nel carcere in ognuno di quei bambini e di quei ragazzi.

Bella anche l’organizzazione: In mattinata “Il teatro in carcere”, tradotto in fiabe di Paola Iacoboni  ha divertito tutti gli ospiti, grandi e piccoli. Alle 13, il pranzo  insieme, offerto  come  ormai avviene  da anni dall’Istituto alberghiero (tra gli ospiti presenti, insieme al Direttore del carcere e ai volontari della Caritas Diocesana, con il Direttore  aggiunto, la dirigente dell’Istituto Professoressa Maria Venuti). Simpatica l’animazione che è stata curata da una ragazza presente in sala. E poi finalmente il  momento tanto atteso: l’arrivo della Befana con il suo carico di dolci  e giocattoli: giocattoli offerti dall’ Associazione Ljons di Cassino, rappresentata nel carcere  dall’avvocato Biasucci. La “Befana”: personaggio divertente che ci viene regalato ogni anno dalla simpatia e generosità del grande Gaetano Franzese, nostro amico. Immensa è stata la felicità  dei presenti  e, quasi per incanto tutto è sparito: le sbarre, la detenzione, il peso del reato… nell’aria  si è avvertito qualcosa di speciale.. aleggiava la magica atmosfera che solo quando Gesù  arriva e mette la sua tenda in mezzo a noi  donando a tutti pace e serenità, si crea.

Caritas diocesana, sede Cassino

Foto di Olivia Drighi

 

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