DALLA CROCE ALLA LUCE


DALLA CROCE ALLA LUCE

Omelia per la Messa di affidamento alla Vergine Bruna
Basilica-Santuario di Canneto, 8 marzo 2020

 

Il Signore chiama anche noi, come gli apostoli, a salire sul monte della sua presenza, per fare esperienza di luce in un momento di prova, di paura e di scoramento dell’animo. Su questo monte godiamo spiritualmente anche della presenza speciale di Maria, sua Madre, alla quale rivolgiamo la nostra supplica con il cuore fiducioso di figli, a Lei affidati da Gesù morente sulla croce.

Cari amici, le domande che in questi giorni feriscono il cuore, sono tante e riguardano tutti: “Cosa succede? perché tutto questo? cosa sarà di tanti fratelli contagiati? quando potrà finire l’emergenza? e domani, cosa sarà delle nostre comunità così gravemente ferite?”. Ci sentiamo prigionieri e sopraffatti da eventi inaspettati, imponderabili, dall’esito ancora estremamente incerto. Sentiamo il bisogno di luce, di speranza, di fiducia, di vita sana, per non soccombere all’angoscia e allo smarrimento. Ma abbiamo ancor più bisogno di vita buona, santa, pura, più onesta, corretta, fraterna, solidale, profondamente umana. La Trasfigurazione è rivelazione dell’umanità divina di Gesù, di cui la luce intensa che lo avvolge è segno visibile. Dalla persona di Gesù promana tanto splendore da far dire all’evangelista: “Il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Mt 17, 2)? Gli apostoli sono sopraffatti dall’intensità della luce, da far esclamare a Pietro: “Signore, è bello per noi essere qui!”. Pietro si lascia affascinare da ciò che vede: dichiara che è bello stare sul monte, senza capire il significato di tale luce.

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Categorie: Vescovo

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