Conclusa la Visita pastorale ad Aquino e Castrocielo

Conclusa la visita pastorale ad Aquino e Castrocielo

Il vescovo Gerardo Antonazzo, ha portato a termine la visita pastorale nelle parrocchie di Aquino e Castrocielo.

Dopo lo stop forzato, a causa dell’emergenza Covid, che ha determinato lo spostamento della visita da maggio alla scorsa settimana, la data di domenica 6 settembre ha segnato l’ultimo atto della presenza del Vescovo per due parrocchie che hanno accolto il pastore all’unisono, con una solenne apertura, celebrata ad Aquino il 30 agosto ed una chiusura, avvenuta in ciascuna delle due comunità, con due celebrazioni distinte, il 5 settembre per Aquino ed il giorno seguente per Castrocielo. Una conclusione che, in realtà, è un inizio, l’inizio di una missione, proprio come le parole finali della celebrazione eucaristica suggeriscono ai fedeli, secondo il senso dell’espressione latina «Ite, missa est» ovvero «Andate, inizia la missione», espressione che un tempo si usava, in maniera molto rituale al termine della celebrazione della Messa in latino, ma che oggi, invece, viene ad assumere un carattere di vero invio ad annunciare la Parola, come segno di testimonianza cristiana.

E il senso dell’annuncio il Vescovo lo ha sottolineato in due momenti ben precisi degli atti conclusivi della visita pastorale, quando, dopo aver celebrato il sacramento della Confermazione per i ragazzi delle due parrocchie, ha “inviato” i cresimati ad essere sentinelle sensibili ed attente alla Parola del Signore, che li interpella e li interroga nel profondo della coscienza, soprattutto di fronte alle distorsioni determinate dai social media e dal loro uso, troppo spesso eccessivo o errato, tanto da determinare uno scollamento dalla realtà sia dei giovani sia di molti adulti. Agli adulti ovvero ai genitori ed ai padrini, poi, il vescovo ha rivolto le sue parole, incoraggiandoli ad essere sereni ma invitandoli anche a vigilare sui propri figli non come amici, visto il divario generazionale e la differenza d’età che intercorre, ma guide serene e prudenti, in grado di dare speranza e regole certe per il futuro dei giovani. Tutto questo, però, non è l’unico elemento a cui bisogna prestare attenzione nel cammino di crescita cristiana perché anche le parrocchie, a causa della “crisi” religiosa del mondo odierno, troppo spesso laicizzato, soffrono situazioni di abbandono.

E, dunque, ha sottolineato il vescovo, incontrando i Consigli pastorale e per gli affari economici, dove trovare la spinta necessaria per riaccendere la fede nei credenti? Paradossalmente, ha ben evidenziato il Pastore diocesano, nelle tradizioni e nelle feste popolari che sono motivo di aggregazione e di spinta ad un momento di confronto, tra parrocchia e mondo esterno alla Chiesa locale, ma solo se viste come “scintilla” in grado di riaccenderebla fede e la speranza nel cuore dei credenti.

Naturalmente questi “originali” momenti aggregativi non possono sortire nulla se manca un aspetto importante dell’evangelizzazione: la Pastorale familiare. Ed è in questo ambito che, durante la riunione congiunta dei due organismi parrocchiali, il parroco di Santa Lucia in Castrocielo, don Natalino Manna, ha presentato una coppia di coniugi, Angelo Piras e Lara Calcagni, come punto di riferimento per la nascente attività di pastorale familiare nella parrocchia, alla quale, a conclusione della visita, domenica 6 settembre, ha lasciato una consegna morale: essere comunità viva in tutte le sue manifestazioni, anche quelle di espressione religiosa culturale, come ad esempio la rappresentazione della Passione vivente, di cui ha inaugurato i locali per l’allestimento tecnico, ma anche un segno tangibile della sua presenza ovvero l’icona del Buon Pastore, immagine simbolo della visita pastorale, caratterizzata dalla frase, «Sto alla porta e busso» (Apocalisse 3,20).

Giovanni Mancini

Foto di Antonio Santamaria

 

 

 

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