Cerca nel Cuore

Cerca nel cuore

Luciano Ligabue (A che ora è la fine del mondo?, 1994)

Parlami, parlami, senza dire niente
parlami dai, cerca nel cuore.
Dimmelo, dimmelo, quello che ci serve,
ora o mai più, fatti mangiare qui
fatti sentire
fammi sentire sentirti
stringi di più io sono qui ne son quasi certo
stringi di più cosa ti costa?
io sono qui stringi di più
io sono qui te ne sei accorta?
stringi di più io sono qui, qui, qui
Parlami, parlami, che non spendi niente,
segnami qui senza rancore.
Cercami, scappami, fatti un pò sudare
toccami qui, proprio sul cuore qui,
fatti sentire
come dovessi morire
stringi di più io sono qui ne son quasi certo
stringi di più cosa ti costa?
io sono qui stringi di più
io sono qui te ne sei accorta?
stringi di più io sono qui, qui, qui
Ci son treni che non ripassano,
ci son bocche da ricordare,
ci son facce che si confondono
e poi ci sei tu,
e ora ci sei tu
fatti sentire
fammi sentire sentirti
stringi di più stringi di più cosa ti costa?
stringi di più io sono qui
stringi di più io sono qui
stringi di più io sono qui ne son quasi certo
stringi di più cosa ti costa?
io sono qui stringi di più
io sono qui te ne sei accorta?
stringi di più io sono qui, qui, qui
Parlami, parlami, senza dire niente
parlami dai, cerca nel cuore.

«Parlami, cerca, dimmelo, fatti
sentire, toccami, stringi, stringi di più.
Io sono qui qui qui.
Parlami,
parlami, senza dire niente
parlami dai, cerca nel cuore».

Imperativi che dicono una mancanza assoluta scavata dentro, un bisogno di relazione, riconoscimento, di toccare e essere toccati perché il corpo è la mediazione dell’incontro.

Vengono in mente le scene drammatiche del film musicale Tommy, in cui ci si apre alla vita e al mondo solo quando i propri sensi sono toccati e guariti da qualcuno fuori di te.

Una canzone che può chiederci di indagare le parti della nostra vita che hanno bisogno di essere guarite col tocco della relazione, dell’amore, della grazia; e da dove questo tocco guaritore può venire.

Non può non venire in mente il Vangelo e la figura di Gesù, il Taumaturgo.

E, volendo anche, dopo la risurrezione, Maria Maddalena (e anche Tommaso) che vuole toccare Gesù perché fede e speranza si riaccendano e diano ragioni per vivere.

Dunque, “dentro” c’è un bisogno assoluto di essere toccati e guariti.

Angela Taglialatela

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