Celebrato il 55° anniversario della Strage di Ciaculli

In un attentato mafioso a Ciaculli in Sicilia morì il Carabiniere Marino Fardelli di Caira a soli 20 anni

Presenti alla cerimonia l’On. Ettore Rosato, Vice presidente della Camera, e moltissime Autorità civili e militari

Conoscere, ricordare e tramandare. Sono queste le azioni necessarie e indispensabili perché un popolo abbia coscienza di sé e del proprio passato e possa progettare e costruire un futuro degno. Soprattutto quando nel passato c’è stato un eccidio, una strage che ha visto messi di fronte due modi diametralmente opposti di vedere la vita: per guadagnare il più possibile denaro e potere per sé o per diffondere, a costo anche della propria vita, i valori ritenuti indispensabili e insostituibili per vivere da uomini. Questo, in estrema sintesi, il significato di una importante cerimonia commemorativa che si è tenuta a Caira, frazione di Cassino, sabato 30 giugno, nel 55° anniversario della Strage di Ciaculli (Pa), quando, in un attentato mafioso, morirono 7 uomini delle Forze dell’Ordine (5 Carabinieri e due dell’Esercito), tra cui il Carabiniere Marino Fardelli, di Caira, di soli 20 anni, Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Cassino, e Caira in particolare, non vogliono dimenticare quella strage, anzi vogliono ricordarla a tutti. I familiari del Carabiniere, che vivono a Caira, non si accontentano di partecipare a Palermo alle commemorazioni del 30 giugno, ma vogliono tributare un omaggio al loro eroico compaesano e parente nel suo paese, tra la sua gente. Non vogliono che quel fatto dell’ormai lontano 1963 cada nel dimenticatoio. Perciò a Caira c’è una via che si chiama Via Marino Fardelli, ed una piazza ugualmente intitolata, là dove si sale verso il Cimitero Militare Germanico. E’ lì che si è svolta tutta la commemorazione solenne, composta di due fasi: una Messa ed una commemorazione civile.

La Messa è stata celebrata dal Parroco Don Claudio Monti nella piazza, accanto al monumento che ricorda il Carabiniere Marino Fardelli, davanti ai compaesani e a numerosissime autorità civili e militari, non solo locali ma anche provinciali, regionali e nazionali, intervenute appositamente, alla Fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo (che avevano portato anche la loro famosa mascotte!), alle associazioni combattentistiche e d’Arma, a cittadini comuni.

Subito dopo, è stata inaugurata una interessante Mostra fotografica dal titolo significativo “Non solo parole“, che l’attuale Marino Fardelli, ex consigliere regionale e omonimo nipote del Carabiniere ucciso a Ciaculli, ha illustrato agli ospiti, come pure l’annullo filatelico a cura di Poste Italiane. Poi, quando hanno fatto ingresso nella piazza le associazioni combattentistiche e d’Arma e il Gonfalone della città di Cassino, Medaglia d’Oro al valore militare, sono stati resi gli onori e sono state depositate al monumento due corone di alloro, della città di Cassino e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, mentre la Fanfara suonava, in un momento carico di emozione.

Poi la commemorazione, iniziata con la lettura da parte del Capitano Ivan Mastromanno, Comandante della Compagnia di Cassino, della Preghiera del Carabiniere, è stata affidata alle parole dei numerosi ospiti, coordinati dalla giornalista Angela Nicoletti in una sorta di tavola rotonda per riflettere su: le vittime di mafia, la memoria, le responsabilità, il ruolo delle istituzioni e la società. Tutto ciò, in memoria dei Caduti della strage di Ciaculli e in ricordo del Carabiniere Marino Fardelli. Il Sindaco Carlo Maria D’Alessandro ha portato i saluti del Prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, impossibilitata a presenziare, e con parole vibranti ha dichiarato la volontà di Cassino di fare memoria e di agire per la pace e la legalità. Grande apprezzamento per la commemorazione ha espresso la massima autorità presente, il Vice Presidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato, che ha insistito sul concetto che la mafia si può vincere. E così moltissimi altri, tra cui il giornalista e scrittore Paolo Borrometi che, dopo un tentativo di attentato di Cosa Nostra, è costretto a vivere sotto scorta, ma con coraggio e determinazione va avanti; il Generale dei Carabinieri a riposo Angiolo Pellegrini che collaborò col Giudice Falcone, altra testimonianza forte ed efficace; il giornalista Antonello Velardi, Sindaco di Marcianise; Giuseppe Antoci, già Presidente del Parco dei Nebrodi; il Procuratore Capo di Cassino Luciano D’Emmanuele, che ha tracciato un quadro della situazione di Cassino e delle infiltrazioni malavitose che si registrano… Impossibile riportare le parole di tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti, tutte di alto profilo e che da diversi punti di vista concordavano tutte sul senso di questa giornata speciale, con un’attenzione speciale e deferente verso i parenti di Marino Fardelli presenti con il loro dolore mai sopito.

Sono stati premiati gli alunni della Classe V della Scuola Primaria di Caira, II Istituto Comprensivo di Cassino, che hanno partecipato al concorso avente per tema: “Il sacrificio del Carabiniere Marino Fardelli: una vita spezzata a vent’anni“. Al Dirigente Scolastico Antonella Falso il Presidente della Commissione antimafia e sicurezza del Consiglio regionale del Lazio, Rodolfo Lena, ha consegnato una targa ricordo. A tutti i relatori i membri della famiglia Fardelli hanno consegnato il Premio Marino Fardelli “In memoria dei Caduti della Strage di Ciaculli”. Infine il poeta Mariano Grossi ha letto la poesia “Caira e Marino Fardelli” e il cantautore cassinate Donato Rivieccio ha eseguito la sua canzone “Il Carabiniere”, accompagnandosi con la chitarra. Le splendide note poi della Fanfara hanno completato una serata davvero emozionante e ricca di significati per tutti, perché “ricordare è come far rivivere chi nell’adempimento del proprio dovere ha dato la vita per offrire alle future generazioni un avvenire migliore”.

Adriana Letta

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