A Castrocielo e Colle San Magno una festa di Pasquetta all’insegna della sobrietà

Maria, Madre della Chiesa e Stella del Monte Asprano

La comunità ecclesiale di Castrocielo sotto lo sguardo materno di Maria di Nazareth

 

Una festa di Pasquetta all’insegna della comunione ecclesiale ma senza la consueta processione sul Monte Asprano, per il “bacio delle Madonne”, tradizionale segno del legame storico tra le due parrocchie sorelle di Castrocielo e Colle San Magno, collocate sui due versanti dello stesso monte. In questo periodo di pandemia, segnato dal dilagare del Covid 19, anche le feste di Pasqua, vissute con fede e devozione dalle due comunità, hanno subito forzate modifiche o battute di arresto ma non certamente un venir meno della fede in Cristo risorto. Sulla scorta di questo stato d’animo, la mattina del Lunedì dell’Angelo, comunemente noto anche come giorno di Pasquetta, i fedeli della parrocchia di Santa Lucia in Castrocielo, invece di ritrovarsi sulla vetta del Monte che sovrasta il loro paese, luogo in cui nacque il primo centro abitato, il 10 dicembre dell’anno 994, secondo la Cronaca casinensis di Leone Ostiense, hanno vissuto il forte momento che ricorda la nascita della loro comunità ecclesiale divisasi dalla comunità sorella di Colle San Magno nel 1601, nella parrocchia cittadina con una santa Messa solenne, quella delle ore 10.30, presieduta da don Andrea Pantone e concelebrata da don Tommaso del Sorbo e don Natalino Manna, rispettivamente viceparroco e parroco di Aquino, e parroco di Castrocielo. Nell’omelia, don Andrea, recentemente nominato dal vescovo Gerardo Antonazzo, Direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, ha soffermato la sua riflessione con i fedeli su tre punti nodali, scaturiti dalle letture della liturgia corrente. Partendo dallo stato d’animo che si genera nel cuore dei credenti quando si soffermano a riflettere sull’evento della Pasqua, don Andrea ha messo in luce come il cuore di ciascun credente possa essere disorientato se non si lascia vincere dal “salto della fede” ma si ferma di fronte alle “bende piegate che avvolsero il corpo del Messia” senza andare oltre il dato umano che vede nella morte il termine della vita umana. Fare un salto in avanti, cercando nella fede la risposta ultima e definitiva della vita, anche in questo tempo di pandemia, è, invece, l’unica strada per avere certezze assolute nella vita, e magari anche per ripercorrere a ritroso il cammino fatto, sia esso personale o comunitario, come nel caso delle parrocchie di Castrocielo e di Colle San Magno, a partire dal XVII secolo e fino ad oggi. E da qui il secondo spunto di riflessione che il celebrante ha offerto ai fedeli presenti, parlando della comunione ecclesiale, intesa però non come un vago e generico sentimento, semplicemente umano o sociale, ma come un legame sacro anzi di santità, la cui fonte ispiratrice è la divina maternità di Maria che, nella sua vita ha dato testimonianza di fede e di forza agli Apostoli, in particolare a San Pietro che, come emergeva nella prima lettura della liturgia corrente, tratta dagli Atti degli Apostoli, ha dato una testimonianza schietta e diretta di gioia e di speranza, fondate sulla resurrezione del Messia. Tra le due comunità ecclesiali di Castrocielo e Colle San Magno – ha sottolineato ancora il celebrante – deve sussistere un forte legame di comunione ecclesiale, tenuto vivo nel nome di Maria. Accanto a questo discorso, come ultimo punto della sua omelia, don Andrea ha poi messo in luce come la scelta particolare degli abitanti di Castrocielo e di Colle San Magno di affidarsi, nel giorno dopo Pasqua, alla materna protezione di Maria, sia un segno profetico di ciò che la Chiesa cattolica fa vivere a tutti i fedeli nel lunedì dopo la Pentecoste, quando si celebra la festa liturgica della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa. Incoraggiando i fedeli presenti a seguire questa strada dell’affidamento a Maria, Madre della Chiesa, il celebrante ha portato a compimento la santa messa, ringraziando anche le autorità municipali, rappresentate direttamente dal Sindaco, prof. Flippo Materiale, affidando anche la comunità civile a Maria Madre del Signore e Madre della Chiesa.

Giovanni Mancini

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