9 luglio 2019 – Commento al Vangelo

Martedì – 14ª settimana del Tempo Ordinario (Mt 9,32-38)

Parola del giorno: Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni»

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!».
Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore
della messe perché mandi operai nella sua messe!».

 

L’accusa è grave e sconsiderata;
potrebbe anche essere considerata una bestemmia.
Questi farisei, avendo dichiarato guerra aperta a Gesù,
hanno reazioni incontrollate,
sulla corda della negazione e della delazione,
e non cambiano parere in nessun caso e per nessuna ragione,
qualunque sia il prodigio a cui si trovano davanti
e nonostante Gesù mantenga sempre aperto il dialogo
e non si lasci sfuggire occasione per alimentarlo.
La cosa interessante è che Gesù
Non raccoglie la provocazione e non commenta
ma li lascia nella loro ostinazione
e continua ad andare per città e villaggi
per annunciare il regno di Dio
e per dedicarsi con premura ai bisogni della gente,
ben disposta ad incontrarlo e ad ascoltarlo.

 

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