12 Novembre 2019 – Commento al Vangelo

Martedì – 32ª settimana del Tempo Ordinario (Lc 17,7-10)

Parola del giorno: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

 

Parlando ai suoi apostoli, Gesù, usando una parabola,
offre un insegnamento importante sulla gratuità
del loro ministero che, anche se non viene
esplicitamente detto, attinge dal suo stesso esempio
e prolunga l’esperienza della sua misericordia.
Il servo che riesce a fare come ha fatto Gesù
e sa dire con i fatti prima e più che con le parole,
di essere servo inutile dopo aver fatto umilmente
tutto il suo dovere, attingendo forza
dalla legge dell’amore – di cui Gesù è maestro –
testimonia la più grande libertà che è quella
di amare senza condizioni, come ha fatto lui.
E se è così, quella dell’apostolo non è una servitù
che schiaccia e umilia, ma una scelta di amore
che eleva e dona gioia, perché si riconosce
che il Padrone è Dio, l’Amante che riempie di Amore.
Se si vuole qualche esempio, insieme a quello di Gesù,
basta pensare a quello della Mamma sua Maria:
sono i migliori per capire che farsi servi
– o addirittura schiavi – senza pretesa alcuna
ma soltanto per amore
non è affatto inutile.

 

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