Il Vescovo Antonazzo incontra i detenuti

Il Vescovo Antonazzo incontra i detenuti

Ha distribuito ad ogni ospite della Casa Circondariale un pacco-dono e gli auguri natalizi e ha visitato il Laboratorio orafo ormai avviato, frutto del Giubileo della Misericordia concluso un anno fa

Lunedì 11 dicembre il Vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo, si è recato presso la Casa Circondariale “S. Domenico” di Cassino per visitare i detenuti e, come da tradizione, portare loro gli auguri ed una strenna natalizia. L’iniziativa viene coordinata dalla Caritas diocesana sez. Cassino, che con cura si occupa di preparare la “strenna”, cioè un pacco per ogni detenuto, contenente dolci e prodotti per l’igiene personale; inoltre quest’anno anche un calendario di Canneto, omaggio dell’amico Don Antonio Molle, ed un biglietto di auguri dello stesso Vescovo Gerardo che, da un lato presenta la raffigurazione di un presepe napoletano custodito nell’Episcopio di Sora, e dall’altro una frase augurale scritta di pugno dal Vescovo.

Prima di iniziare il giro per tutte le sezioni di tutti i piani del carcere per l’incontro diretto con i reclusi, il Vescovo, con il cappellano Don Lorenzo Vallone, la prof.ssa M. Rosaria Lauro, gli operatori ed i ragazzi in Servizio Civile Caritas, guidati dalla Direttrice dell’Istituto dott.ssa Irma Civitareale e dai suoi collaboratori, si sono fermati a visitare il nuovo Laboratorio orafo del carcere, nato come una delle tre opere-segno annunciate dallo stesso Vescovo Gerardo il 12 novembre 2016, alla chiusura del Giubileo della Misericordia. Infatti il progetto è ormai avviato, il locale ed i macchinari ci sono ed alcuni detenuti stanno imparando l’arte orafa della lavorazione artistica dei metalli, preziosi e non. Ad insegnare loro e ad illustrare il funzionamento e le tecniche del laboratorio, è stato il Maestro Maurizio Lauri, che già a Roma presso il C.T.O. della Garbatella ha avviato un progetto del genere. Ha mostrato alcune opere finite, in particolare dei rametti di ulivo con alcune olive, sorprendentemente belli, la cui lavorazione parte da veri rami di ulivo trattati con la cera e poi trasformati e a tal proposito ha espresso il “sogno” di poter avere da lavorare rami di potatura dell’ulivo che si trova nei giardini vaticani proveniente dal Getsemani.

Poi è iniziata la visita alle varie sezioni. Alcuni detenuti aiutavano a portare i carrelli su cui erano sistemati i rossi e luccicanti pacchi-dono, che il Vescovo consegnava personalmente, mentre gli operatori Caritas consegnavano il calendario ed il biglietto e così, corridoio dopo corridoio, il Vescovo li ha percorsi tutti, incontrando personalmente tutti gli ospiti della Casa Circondariale, dando la mano, una pacca sulla spalla, una parola, un sorriso, un incoraggiamento, talvolta, su richiesta, una benedizione. Per tutti il pacco e gli auguri, ma soprattutto un momento e un gesto di attenzione personale che fa bene al cuore e dà una spinta a riflettere e a migliorare la propria vita in maniera positiva e costruttiva.

Terminato il lungo giro, dopo aver salito e sceso molte scale, scambiati i saluti e scattata la foto di gruppo a ricordo della giornata, il Vescovo si è recato presso la casa di accoglienza della Caritas che si trova di fronte al Carcere e solitamente utilizzata per accogliere i familiari dei detenuti, per soddisfare le richieste di vari organi di informazione che, incuriositi dalle grandi proposte lanciate alla Parrocchia di S. Antonio la sera dell’8 dicembre, 70° anniversario della consacrazione della chiesa, volevano saperne di più. Il Vescovo Gerardo ha risposto con molta ampiezza e chiarezza alle loro domande, spiegando quanto è importante che nel cuore della città ci sia la presenza di una chiesa in cui ci sia l’ Adorazione Eucaristica perpetua, segno del mistero di Dio in mezzo agli uomini, sia per coloro che credono sia anche per coloro che non credono o ritengono di non credere. Ha richiamato, infatti, l’esperienza famosa del francese André Frossard, un ateo che un giorno, entrato “per caso” in una chiesa semivuota, sentì nettamente la presenza di Dio e testimoniò poi la sua esperienza in un libro “Dio esiste. Io l’ho incontrato”.

Ha poi illustrato anche la seconda proposta, quella di una “Cittadella della carità“, che dovrebbe nascere da un’ampia collaborazione, per dare accoglienza, rispetto e dignità alle persone che rimangono indietro e per motivi vari vivono sole e in povertà. Infine ha parlato del “pranzo di Natale” che il 25 dicembre si farà per i poveri, come ormai è tradizione, nella chiesa di S. Antonio ed ospiterà ospiti della Caritas, di Exodus, della Casa della Carità, e anche alcuni detenuti. Tutti insieme, anche col Vescovo che parteciperà come già lo scorso anno. Se l’Avvento è, per definizione, un tempo di cammino, di preparazione alla venuta di Gesù, sembra proprio che la Chiesa di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo stia camminando, intenzionata davvero ad andare concretamente incontro al Dio che viene.

Adriana Letta

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Source: DiocesiSora.It – Vescovo

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