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Sora celebra il 1750° anniversario del martirio di Santa Restituta

Fede, storia e comunità per la patrona della città. Mons. Antonazzo: «Restituta insegna la libertà interiore come prima forma di resistenza»

Con una partecipazione intensa e sentita da parte della cittadinanza, si sono conclusi oggi, 27 maggio 2025, i solenni festeggiamenti in onore di Santa Restituta, patrona di Sora, nel 1750° anniversario del suo martirio. Un traguardo che ha unito la città nel segno della devozione, della memoria e dell’identità collettiva.

Il calendario, iniziato il 23 maggio, ha intrecciato appuntamenti religiosi e culturali, rievocazioni storiche, spettacoli e momenti di riflessione. Oggi, martedì 27 maggio, dies natalis della Santa, la città ha vissuto il suo momento culminante con la solenne celebrazione del Pontificale, presieduto dal vescovo Gerardo Antonazzo presso la Basilica di Santa Restituta, alla presenza di autorità civili, religiose e di numerose delegazioni da tutta Italia e dalla Francia.

L’omelia del vescovo Antonazzo

Nel corso dell’omelia, dal titolo La rivoluzione della speranza, Mons. Antonazzo ha proposto una profonda riflessione sul valore del martirio come adesione piena alla Pasqua del Signore, richiamando i testi liturgici del giorno e la figura luminosa di Santa Restituta.

«Il martirio – ha detto – profuma di Pasqua, di profezia e di speranza, e si radica nella fede battesimale. Santa Restituta è immagine viva di una giovinezza libera che ha saputo scegliere la verità e vivere nella speranza della patria futura, nel desiderio struggente di incontrare il volto del Signore. La sua testimonianza è profumo della conoscenza e della bellezza di Cristo, è profezia di cieli nuovi e terra nuova, è annuncio di una speranza che non delude».

Il vescovo ha evidenziato anche l’aspetto del perdono: «Nel cuore della Santa non albergò mai odio verso i suoi aguzzini. Il suo martirio, come quello di tanti discepoli di Cristo, è compiuto nel segno della tenerezza e della misericordia, come quello di Gesù sulla croce. Il martire non si vendica, ma si dona, e talvolta la sua ultima parola è una preghiera per la conversione dei suoi persecutori».

Citazioni dalla Bolla di indizione del Giubileo, dal Vaticano II e da sant’Agostino hanno punteggiato l’omelia, sottolineando il legame tra martirio, speranza e dignità umana: una testimonianza attuale che interpella ancora oggi la Chiesa e il mondo.

La celebrazione si è conclusa con la tradizionale processione per le vie del centro, accompagnata da centinaia di fedeli e dal suono delle campane a festa.

La celebrazione si è conclusa con la tradizionale processione per le vie del centro, accompagnata da centinaia di fedeli e dal suono delle campane a festa.

Il programma civile e culturale

Numerosi gli eventi che hanno preceduto la festa odierna: il concerto dell’Orchestra da Camera di Frosinone in omaggio a Ennio Morricone (23 maggio), gli stand della Polizia di Stato e il concerto folk dei Radici Popolari (24 maggio), seguiti dalla partita a scacchi vivente “Le pedine della fede sorana” e dallo spettacolo teatrale “Restituta – Il coraggio della fede”, applauditi dalla piazza gremita lunedì 26.

Grande attesa, ieri sera, anche per la performance comica de “I Ditelo Voi”, seguita da momenti di intrattenimento musicale e danze caraibiche.

Oggi, martedì 27, la giornata si è aperta con l’annullo filatelico speciale a cura delle Poste Italiane. In serata, spazio al concerto del cantautore Alfie Zappacosta, cui farà seguito la tradizionale estrazione della lotteria, evento conclusivo dei festeggiamenti.

Una festa che unisce città e territori

Particolarmente significativo è stato il coinvolgimento delle delegazioni dei comuni legati alla figura della Santa: da Avigliano Umbro a Borbona, da San Vincenzo Valle Roveto fino alla francese Arcy-Sainte-Restitute, che da anni mantiene un gemellaggio simbolico con Sora.

Il sindaco Luca Di Stefano, il parroco don Mario Santoro e il presidente del Comitato festeggiamenti Luigi Milano hanno espresso gratitudine per l’ampia partecipazione della cittadinanza e per il lavoro corale che ha reso possibile un programma tanto ricco: «È stato un impegno notevole, ma la risposta della città e dei visitatori ci ha ripagato pienamente. Questa festa è la dimostrazione che fede, storia e identità possono ancora parlare con forza al nostro presente».

Una memoria che guarda avanti

Nel 1750° anniversario del martirio, Sora ha scelto di non limitarsi alla commemorazione, ma di trasformare la devozione in azione comunitaria, accogliendo le nuove generazioni nel segno di una tradizione che rimane viva. Santa Restituta, da secoli guida spirituale e simbolo identitario, continua così a parlare al cuore della città e dei suoi abitanti, con una forza che attraversa i secoli e si rinnova, oggi più che mai.

Andrea Pantone

Foto tratte dalla pagina Facebook ufficiale della Parrocchia di Santa Restituta