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Messa Crismale 2023

Presbiteri, diaconi e fedeli partecipano alla Festa del Sacerdozio e al decimo anniversario di episcopato del Vescovo Gerardo

 

La processione introitale nella chiesa Concattedrale di Cassino, mercoledì 5 aprile, per la Messa Crismale, era una vera gioia per gli occhi e per il cuore, perché erano numerosissimi Sacerdoti, provenienti da tutte le Zone pastorali della Diocesi. Con le loro bianche casule riempivano poi tutta una zona della chiesa e quel bianco luminoso rendeva bene il clima della serata, dedicata alla loro festa comunitaria, la festa del loro Sacerdozio, di cui si accingevano, tutti insieme, a riaffermare le promesse fatte il giorno dell’Ordinazione presbiterale, poco o molto o moltissimo tempo fa. All’inizio della Celebrazione il Vescovo Gerardo Antonazzo, come si fa in una famiglia, ha ricordato i confratelli che non ci sono più e quelli che in questo anno compiono un anniversario a cifra tonda; ha aggiunto poi quelli che non erano potuti intervenire per ragioni di salute o altro.

Come sempre, è stato emozionante sentire la risposta – forte, corale, sicura – alle domande di rito con cui hanno rinnovato il loro Sì al Signore, confermando di voler aderire a quella personale, mistica “chiamata” che è la vocazione al Sacerdozio. Su questo ha parlato il Vescovo nell’omelia: “tutti noi siamo invitati a rinnovare il nostro Amen a Dio per la sua gloria. È l’Amen che nel tempo custodisce integra la fedeltà al nostro Eccomi, con cui abbiamo liberamente accettato di assumere gli impegni del sacro ministero e che ci congiunge al Sì di Dio”. Quindi ha sollecitato l’assemblea a pregare per i sacerdoti perché il Signore effonda su di loro l’abbondanza dei suoi doni e possano essere “fedeli ministri di Cristo, sommo sacerdote”. Il Vescovo ha poi ricordato che per lui si compiono quest’anno dieci anni di ministero episcopale, dichiarando di voler rinnovare con tutto il cuore il suo grato Amen a Dio ed ha esortato i fedeli a pregare per lui, perché sia fedele al servizio apostolico affidatogli, e possa diventare ogni giorno di più “immagine viva e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti”.

Altro momento particolarmente suggestivo, che si compie ogni anno solo in questa Messa, è stata la benedizione e consacrazione degli oli, l’olio dei catecumeni, quello per gli infermi ed il Crisma. Quest’anno, l’olio che è stato donato alla nostra e alle altre Diocesi è olio di Capaci, viene dalla terra bagnata dal sangue delle vittime di mafia, con un significato simbolico di redenzione, di rinascita e di speranza. Portati processionalmente in grandi ampolle da tre gruppi di persone, personale sanitario in divisa e con il cappellano dell’ospedale nonché responsabile della pastorale della salute, giovani coppie con neonati ed il sacerdote responsabile, un Sacerdote novello con catechisti e cresimandi, uno alla volta gli oli sono stati benedetti dal vescovo Gerardo secondo il rito, che prevede per il Crisma, che servirà a consacrare, l’aggiunta all’olio di un profumo che viene versato nell’ampolla e mescolato e prima di chiudere l’ampolla il Vescovo alita sull’olio e infine lo benedice. Questi oli vengono poi divisi per consegnarli a fine celebrazione ai Vicari di tutte le Zone pastorali, i quali a loro volta li consegneranno in ampolle più piccole a tutti i parroci. Un sapore di antico e di sacro che davvero affascina.

La celebrazione, che è stata trasmessa in diretta streaming sui canali della web tv della diocesi, dal responsabile Francesco Marra con la sua équipe, è proseguita normalmente con l’offertorio portato processionalmente, la consacrazione, la Comunione, tutto accompagnato dal canto del Coro. Al momento delle offerte, c’è stata la colletta della carità: le offerte dei fedeli sono state destinate alla formazione dei seminaristi della Diocesi, mentre le offerte del vescovo, dei presbiteri e dei diaconi saranno invece consegnate personalmente dal Vescovo al Vicario Apostolico dell’Anatolia (il vescovo Paolo Bizzeti) per il sostentamento dei presbiteri nelle parrocchie colpite dal disastroso sisma del 6 febbraio scorso.

Infine, prima della benedizione conclusiva, ha preso la parola il Vicario generale della Diocesi, Mons. Alessandro Recchia, che ha ringraziato il Vescovo e, a nome di tutti i presbiteri, gli ha offerto un dono per ricordare i dieci anni di episcopato, una croce pettorale ed un anello. Sorpreso, il Vescovo ha ringraziato commosso, dicendo che l’anello resterà per lui segno di amore sponsale e la Croce segno dell’amore più grande. Applausi, sorrisi, commozione generale hanno siglato in maniera simpatica questa ricorrenza. E, ad aumentare il senso di famiglia che festeggia sé stessa ed il suo membro più importante, presbiteri, diaconi, seminaristi e ministranti al termine della celebrazione sono stati invitati al buffet allestito nella Sala degli Abati per scambiarsi gli auguri per la festa sacerdotale.

Adriana Letta