LA CONOSCENZA DI GESÙ SI FA AMICIZIA*
Omelia per il Giubileo dell’Istituto Comprensivo Sora1
Basilica-Santuario di Canneto, 5 aprile 2025
Cari ragazzi e genitori, Dirigente, Docenti e personale non docente,
condivido con particolare gratitudine la gioiosa esperienza di amicizia e di spiritualità che avete desiderato promuovere con il vostro Pellegrinaggio giubilare presso la Basilica-Santuario della Vergine Bruna di Canneto. In questo contesto molto speciale, ricco di storia e di spiritualità, il Giubileo ci offre una particolare opportunità di riflessione. Oggi ci troviamo in una chiesa giubilare, la Basilica-Santuario Regionale della Vergine Bruna di Canneto, Patrona della nostra Diocesi, una chiesa antica che porta con sé una storia di fede e di preghiera di migliaia di fedeli, di pellegrini e di devoti. Il culto alla Vergine di Canneto, infatti, risale a circa 1200 anni fa.
Il significato del Giubileo
Il Giubileo è un tempo di gioia, di riposo e di riconciliazione, come ci spiega il significato stesso di questa parola. E voi lo avete colto in tutta la sua bellezza e importanza: lo dimostra la sospensione di ogni vostra attività per essere liberamente qui, in un giorno non di lezione, mentre potevate decidere di fare altro. E invece siete qui, a rappresentare l’intero Istituto comprensivo come Pellegrini di speranza. Il corno che veniva usato per annunciare l’inizio del Giubileo per gli Ebrei, segnava l’inizio giubilare di un tempo speciale di gioia, di riposo, di riconciliazione e di perdono, di abbandono anche della terra che non veniva lavorata e sfruttata. Si sospendevano le guerre per un tempo prolungato di pace; si liberavano i prigionieri di guerra, si faceva pace con i nemici. Così, anche noi celebriamo la gioia del Giubileo, dedicandoci alla pace, alla preghiera, alla riconciliazione, migliorando la nostra vita con l’aiuto di Dio. Oggi, in questo momento di ascolto, cerchiamo di entrare in contatto con la Parola di Dio. Siamo qui per ascoltarla, comprenderne il messaggio e portarlo nel cuore. L’incontro con la Parola segue un cammino in tre atteggiamenti: ascoltare, comprendere e amare. Abbiamo già fatto il primo passo, ascoltato la Parola di Dio; ora cerchiamo di comprenderla e, infine, di amarla con il cuore, affinché ci aiuti a vivere come Gesù ci ha insegnato.
Le domande su Gesù
Nel Vangelo di oggi, ci viene raccontato come le persone si interrogavano su chi fosse Gesù. In altre circostanze era Gesù in prima persona a chiedere che cosa la gente pensava di Lui. Non possedevano l’Intelligenza artificiale, e nemmeno a noi serve interrogare l’IA per avere risposte preconfezionate. La confusione tra le gente era grande: alcuni lo vedevano come un profeta, alcuni lo sospettavano come “Cristo”, cioè il Messia atteso, altri contestavano qualunque ipotesi e non sapevano bene cosa pensare. Solo le guardie del Tempio, inviate dai capi religiosi per arrestare Gesù, si trovarono ad essere talmente colpiti dalle parole di Gesù che fecero quanto loro comandato. Di ritorno, la loro testimonianza fu chiara: “Nessun uomo ha mai parlato come parla quest’uomo”. Queste parole ci invitano a riflettere su cosa noi conosciamo o pensiamo di Gesù. Conoscere Gesù: non tanto lo studio del catechismo settimanale, spesso noioso e talmente pesante da non vedere l’ora di liberarsene, mal ’incontro personale con Gesù vivo e presente nella nostra vita. Per conoscere Gesù non basta studiarlo sui libri di religione, non basta ascoltare delle storie e dei racconti su di lui. Per conoscere veramente una persona, bisogna incontrarla, ascoltare, porre domande, dialogare finchè non si riesce a fare amicizia. Lo stesso vale per Gesù. Non basta sapere chi è, bisogna ascoltare le sue parole, i suoi ragionamenti, le sue proposte e inviti, dialogare con Lui, come avviene in ogni forma di amicizia. Gesù ci chiama a un incontro personale con Lui, che ci aiuti a capire quanto ci ama. Chi accoglie Gesù come amico, rimane affascinato da Lui, proprio come le guardie del Tempio. Cioè: cambia la nostra vita in meglio, ed è la cosa più bella.
Credo, dunque spero
Il Giubileo è proprio questo: un invito a incontrare Gesù, ad aprirgli il cuore e a riconoscere in Lui l’amico che ci ama. Allora comprendo che mi posso fidare e a Lui affidare. Anche noi oggi siamo chiamati a rispondere a questa domanda: chi è Gesù per me? Se davvero lo incontriamo, lo conosciamo e lo amiamo, possiamo diventare amici di Gesù, impareremo cosa dire di Lui a chi ce lo chiede dopo aver celebrato oggi il Giubileo a Canneto. Questo è il cuore della speranza cristiana: il cammino che impariamo a vivere in compagnia di Gesù, nella certezza che alla fine della nostra vita saremo con Lui e lo vedremo “faccia a faccia, come Lui è” (1Cor 13,12; 1Gv 3,2). Questa straordinaria ed esaltante speranza è fondata e radicata sulla nostra fede. Tale speranza ci invita a vivere ogni giorno più intensamente questa relazione di amicizia con il nostro Salvatore, per poterlo vedere “faccia a faccia” quando saremo di fronte a Lui nella vita nuova ed eterna. Alla fine di questa giornata, come testimonianza di questo incontro giubilare a Canneto, possiamo dire a chiunque che abbiamo incontrato Gesù, abbiamo fatto amicizia con Lui, e abbiamo sentito nel cuore che Gesù davvero ci ama. e che anche noi desideriamo amarlo con tutto il cuore.
+ Gerardo Antonazzo
* Il testo è trascrizione di un file audio
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