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Giubileo diocesano degli Educatori alla Fede

“Seminatori di speranza”

Incontro diocesano promosso dall’Ufficio Catechistico

Una pagina importante nella vita della nostra Diocesi è stata scritta domenica 5 ottobre a Cassino, dove si sono ritrovati in gran numero catechisti, educatori alla Fede, operatori pastorali, educatori nei cammini verso il battesimo e il matrimonio, genitori, missionari laici e membri delle aggregazioni, insomma tutti coloro che sono chiamati a custodire e trasmettere il Vangelo “con la forza gentile della fede”. L’incontro è stato organizzato dall’Ufficio diocesano della evangelizzazione e catechesi. L’appuntamento era fissato per le ore 18,00 presso la Villa comunale, da pochi giorni riaperta dopo i lavori di riqualificazione, all’entrata principale su Corso della Repubblica ed è lì che sono convenuti da ogni parte laici, giovani e adulti, sacerdoti, diaconi, diventando ben presto un popolo. Un popolo di Educatori alla Fede, perciò un popolo di “Seminatori di speranza”: questo era, infatti, il titolo dato all’iniziativa, per riprendere le parole di Papa Leone XIV quando, al Giubileo dei giovani disse: «Il mondo ha bisogno di missionari del Vangelo… di testimoni di speranza». Il primo momento, dunque, presso la Villa comunale, è consistito in una “Statio”, un momento di riflessione, canti e preghiera, in preparazione alla celebrazione. È stata letta la pagina del Vangelo di Matteo sul seminatore che sparge il seme qua e là, con risultati diversi a seconda del terreno, e su questa pagina è stata offerta dal diacono Luca Consales una profonda riflessione, valida davvero per tutti i “seminatori”. Poi l’assemblea è stata invitata a mettersi in cammino, dirigendosi verso la Concattedrale, chiesa giubilare. Lungo il tragitto si è snodato, preceduto dalla Croce, un lunghissimo serpentone di persone che pregavano cantando i salmi e testimoniando la loro speranza. Perciò il cammino, sebbene non lungo, non era solo un movimento fisico, ma assumeva un intrinseco significato simbolico di impegno ad andare sempre avanti e di testimonianza della Speranza cristiana che sempre ci sostiene perché fondata sulla certezza che Dio ci ama e non ci lascia mai soli. Arrivato davanti alla porta della chiesa, mentre le campane suonavano a festa, il corteo è stato accolto dal Vescovo Gerardo Antonazzo, contornato da alcuni sacerdoti. Egli ha preso la Croce e, varcata la Porta Santa, ha condotto il popolo di testimoni all’interno, mentre gli Scout eseguivano musica e canti.

C’erano molti sacerdoti a concelebrare, dal Vicario diocesano Mons. Alessandro Recchia al Vicario della Zona pastorale di Cassino Don Aniello Crescenzi, al responsabile dell’Ufficio catechistico Don Giuseppe Basile al cerimoniere Don William Di Cicco e a molti altri parroci della diocesi. Gremita la chiesa. Quando il Vescovo Gerardo ha iniziato l’omelia, si è soffermato sulla fede, affermando che «la speranza cristiana si radica in questa rocciosa certezza: Dio non delude, perché non solo esaudisce ciò che noi chiediamo, ma va oltre ogni desiderio e ogni merito. Dio è sempre esagerato nel suo amore!… Ma noi spesso non lo comprendiamo, né lo riconosciamo nelle tracce discrete del suo passaggio. Cosa ne abbiamo fatto della nostra fede?». Ecco, allora dobbiamo tutti “accrescere, ravvivare, custodire” la fede ricevuta.

Dopo le sue parole, c’è stato il rito del “Mandato”: tutti gli Educatori alla fede si sono alzati in piedi ed il Vescovo, dopo aver detto loro che Dio li ama e li chiama ad essere testimoni gioiosi della speranza che è Cristo, hanno risposto alle sue domande: se erano disposti ad essere seminatori, pellegrini, generatori e cercatori di Speranza e tutti hanno risposto all’unisono: “Sì, lo siamo”. L’Orazione finale affermava che “abbiamo bisogno di abbondare nella speranza per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore… perché ognuno sia in grado di donare anche solo uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito, sapendo che, nello Spirito di Gesù, ciò può diventare per chi lo riceve, un seme fecondo di speranza”.

Al termine della celebrazione, è stato consegnato ad ognuno un piccolo ma importante ricordo della giornata ma anche “strumento di lavoro”: una coroncina per il Rosario, per pregare per la pace nel mondo coma raccomanda Papa Leone XIV, insieme ad una bellissima preghiera di Don Tonino Bello. In chiusura, Luigi Valente ha voluto porgere il grazie dell’Ufficio catechistico a tutti gli intervenuti e in particolare ad ogni persona che aveva collaborato alla riuscita dell’incontro.

Una giornata memorabile, ricca di condivisione, di spiritualità e di impegni, un momento di comunione e di rinnovato slancio missionario, di cui bisogna ringraziare gli organizzatori e conservare nel cuore e nella vita ogni cosa detta, ascoltata, pensata.

Adriana Letta