Celebrata a Cassino la festa della “Santa degli impossibili”
Nella chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova a Cassino, una giornata tutta dedicata a Santa Rita da Cascia, quella di giovedì 22 maggio. E non poteva essere altrimenti, data la grande devozione che da molti molti anni lega i fedeli a questa grande Santa, da tutti conosciuta come “la santa degli impossibili”. Una vita, la sua, piena di dolori: un matrimonio imposto, un marito violento ucciso in una faida, due figli cresciuti nell’odio e decisi a vendicarsi. E lei pregò Dio che li prendesse con sé piuttosto che vederli diventare assassini: essi morirono di malattia senza poter realizzare il loro progetto di sangue. Era Rita, moglie e madre, a fare da pacificatrice e da mediatrice, con la sua forza morale, col perdono e col suo silenzio attivo, donna fortissima. Riuscì a riappacificare due famiglie fino ad allora nemiche. Rimasta sola, cominciò una nuova vita entrando nel monastero agostiniano di Cascia, per realizzare il suo più grande desiderio, la vocazione sentita già dall’infanzia, di consacrare tutta la sua esistenza a Dio, facendosi discepola di Sant’Agostino. Questo particolare, quest’anno, ha dato ancor maggiore slancio ai fedeli, dato che l’Ordine agostiniano è quello scelto anche da colui che è diventato da poco il nuovo Pontefice, Leone XIV. Altro particolare di rilievo: Santa Rita fu canonizzata nel 1900 dal papa Leone XIII, precisamente 125 anni fa! Intrecci e convergenze davvero singolari e intriganti.
Come viene rappresentata nell’iconografia, la Santa tiene lo sguardo perennemente fisso su Gesù Crocifisso, per il quale nutriva un amore immenso e desiderava, come lui, offrire le sue sofferenze e la sua vita per gli altri e ricevette sulla fronte una spina della corona di Gesù che la faceva sanguinare ma che porterà fino alla fine.
Con l’esposizione solenne della statua di Santa Rita, tra luci e rose rosse, la comunità parrocchiale guidata da Don Benedetto Minchella ha seguito un triduo di preparazione con la recita del Rosario ritiano, la Messa e preghiere alla Santa. Poi il giorno della festa c’è stato al mattino, in una chiesa piena all’inverosimile, il rosario seguito dalla Supplica a Santa Rita, dalla Celebrazione eucaristica, e dalla commovente benedizione delle rose che i fedeli alzavano in alto formando l’immagine di un grande giardino fiorito; infine la benedizione con la preziosa Reliquia, donata vari anni fa dal Monastero agostiniano di Cascia. Infine l’omaggio alla Reliquia.
Nel pomeriggio, nella chiesa nuovamente strapiena, Santa Messa, con una splendida omelia sulla fede incrollabile della Santa di Cascia, grazie alla quale riusciva a portare pace ovunque e, a seguire, processione per le vie della parrocchia, nel cuore di Cassino, con la venerata statua della Santa portata a spalla dai portatori e la Reliquia. Grande il seguito di popolo, deliziose le bambine vestite da Santa Rita in miniatura, forte la fede che si respirava durante il cammino pregando e cantando. Al ritorno davanti alla chiesa, sulla piazza tutti col naso all’insù per il momento di spettacolo con i fuochi pirotecnici, poi il rientro e la ricollocazione della statua. Tutti portavano nel cuore serenità, pace, coscienza di aver fatto bene a partecipare, fiducia per aver affidato all’intercessione di una Santa tanto generosa qualche piccolo o grande problema o dispiacere o affanno magari inestricabile, che ora cominciava a sembrare meno tormentoso. Cresceva in ciascuno la fiducia di potercela fare e la certezza che Dio ancora opera meraviglie. Grazie alla Santa e a chi ha organizzato la festa in suo onore e illustrato la vita di una donna divenuta “la Santa degli impossibili”.
Adriana Letta