A Cassino la comunità parrocchiale in festa per il suo Patrono
Come una palla che rimbalza di mano in mano, anche quest’anno a Cassino il mese di giugno vede susseguirsi varie feste patronali: dopo quella di Sant’Antonio è giunta quella di San Giovanni Battista oggi, 24 giugno, e a giorni sarà la volta di San Pietro Apostolo. E dunque è un mese, all’inizio dell’estate, che si offre alla riflessione su una tradizione antica e amata, ricca di contenuti spirituali ma anche sociali e culturali, capaci di creare e poi sostenere nei decenni e nei secoli usanze (luminarie, bancarelle e mercatini, cibi particolari, canti e preghiere) a livello familiare e comunitario: quei contenuti, insomma, che si stampano nella mente di tutti e di ciascuno, fondano relazioni e comportamenti che si tramandano di generazione in generazione, rendendo speciali localmente consuetudini, ricordi, modalità alla portata di tutti, diventando così, negli anni, un vero e proprio patrimonio specifico di un certo luogo e di un certo popolo. Sicuramente non deve diventare un qualunque tipo di aggregazione, perché ha una origine religiosa che va semmai rivalutata e meglio compresa. È quello che appunto, molti parroci stanno facendo nelle loro comunità, perché resti una festa sì popolare ma sempre che elevi l’anima e lo spirito, cominciando proprio con il conoscere meglio la personalità e la vita del Santo che viene festeggiato e a cui si chiede aiuto in caso di bisogno.
La comunità parrocchiale di S. Giovanni Battista, molto viva e attiva, ha organizzato anche quest’anno tutto con gran cura, dai giorni del Triduo di preparazione guidati dal Parroco Don Giovanni De Ciantis, al giorno della festa, martedì 24. È stato il Vescovo Gerardo Antonazzo a presiedere la Messa della sera. La chiesa era piena, presente il Sindaco Enzo Salera con buona rappresentanza dell’Amministrazione cittadina, i Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme; a curare in modo eccellente l’animazione della liturgia era il Coro “San Giovanni Battista Città di Cassino” diretto dal M° Fulvio Venditti. Numerosissimi i bambini che partecipavano attivamente, all’ingresso in chiesa, come chierichetti, al Padre Nostro, durante il quale hanno inondato il presbiterio stando intorno all’altare quasi in un abbraccio.
Nell’omelia, il Vescovo Gerardo ha parlato di San Giovanni Battista, di cui la liturgia del giorno celebra la Natività, ricordando che è proprio Giovanni, che confida nel Signore, ad annunciare Cristo, centro della storia e del mondo, Via, Verità e Vita. E poiché San Paolo VI venne a consacrare questa chiesa di Cassino nel 1964, persiste ancor oggi il suo ricordo. Ebbene, Paolo VI, ha affermato il Vescovo, ha vissuto in un momento storico difficile ed ha sofferto molto, ma ha tenuto sempre la barra dritta su Gesù Cristo, proprio come San Giovanni. E ha citato le parole appassionate e ardenti dell’omelia che Paolo VI fece a Manila, nelle Filippine, il 29 novembre del 1970 (facilmente recuperabile su internet), durante il viaggio apostolico in Asia Orientale, Oceania e Australia. «Non sarei mai venuto da Roma fine a questo Paese estremamente lontano, se non fossi fermissimamente persuaso di due cose fondamentali: la prima, di Cristo; la seconda, della vostra salvezza. Di Cristo! Sí, io sento la necessità di annunciarlo, non posso tacerlo: Guai a me se non proclamassi il Vangelo!». Egli ci consegna il contenuto e il metodo della Speranza, come Giovanni Battista. Questo ci dice che anche noi dobbiamo chiederci: per che cosa e per chi viviamo? Occorre riflettere, discernere e cercare di vivere nella verità (non falsificata!) e nella coerenza, perché la fede sia autentica e in Cristo.
Al termine della Celebrazione eucaristica, il Vescovo ha benedetto la statua del Patrono e i portatori si sono preparati per portarla statua in processione. Questa, tra canti e preghiere intonati dal Parroco e dai suoi aiutanti, e brani musicali eseguiti dalla Banda Don Bosco Città di Cassino, si è snodata per le vie della parrocchia, riservando come sempre una particolare attenzione alle Case di cura che insistono sul territorio, per rivolgere un pensiero e una preghiera speciale ai malati e al personale medico e sanitario che li cura.
Don Giovanni ha voluto ringraziare il Vescovo per la sua presenza ed anche perché la richiesta di aiuto che alla festa di Santa Lucia gli aveva fatto per sistemare il campanile della chiesa, è stata accolta e quindi ha rivolto un grande grazie al Vescovo che rende possibili i lavori necessari. Un forte applauso della folla ha accolto la notizia. Ha poi ringraziato tutti, dal Comitato festa al Sindaco, a tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla buona riuscita della festa patronale e a tutti i presenti. Al termine della Processione, la statua è stata riportata in chiesa e ricollocata al suo posto, mentre i fuochi d’artificio rallegravano la festa. Le strade, piene di bancarelle con mercanzie e leccornie, si sono animate di gente e di musica, perché questa era la terza serata musicale, c’era lo spettacolo “I nostri Capitani” Tribute Band Baglioni-Morandi. Prima di mezzanotte l’estrazione della lotteria San Giovanni.
Adriana Letta