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“Emozioni-AMOci” a Fontechiari

Il secondo incontro del percorso “Crescere nell’amore… in famiglia”, rivolto alle coppie di sposi e conviventi delle comunità parrocchiali della zona pastorale di Atina

 

Domenica 26 gennaio si è tenuto a Fontechiari il secondo appuntamento del percorso “Crescere nell’amore… in famiglia” un percorso di crescita nella relazione che vede protagoniste le giovani coppie di sposi e conviventi della zona pastorale di Atina e di altre comunità parrocchiali della diocesi.

E’ stato un pomeriggio arricchente e formativo, in compagnia dei coniugi Marco Diella e Claudia Uggeri, due giovani psicologi che, con professionalità e competenza, hanno animato l’incontro fornendo ai presenti gli strumenti utili per riconoscere le emozioni e a gestirle in modo funzionale nella relazione di coppia e nel rapporto con i figli. Saper accogliere i sentimenti di gioia, paura, sofferenza, i sogni e i timori nostri e di chi ci vive accanto è la prima scuola di vera condivisione fra sposi, con i figli e con quanti condividiamo parte della nostra vita. “Gestire le proprie emozioni rende padroni di se stessi, perché ci permette di rimanere lucidi, efficaci senza “perdere la testa”: significa scegliere i propri comportamenti, quindi essere intenzionali nelle scelte valutandone gli effetti su noi stessi e sugli altri. Le emozioni contengono informazioni importanti sui nostri valori e saperle gestire ci permette di scegliere di conseguenza le nostre azioni, cioè “agire anziché re-agire agli stimoli”.

Molto interessante, toccante e prezioso anche questo secondo incontro che ha offerto la possibilità di confrontarci, prendere consapevolezza delle nostre emozioni imparare a comunicarle e a sapersi ascoltare con il cuore.

Momenti di coccole, non solo per le coppie ma anche per i più piccoli, che hanno avuto l’opportunità di svolgere diverse attività di gioco grazie alla presenza di alcuni ragazzi scout di Cervaro che con la loro preziosa animazione sono riusciti a coinvolgere e ad attirare l’attenzione dei bambini e dei ragazzi.

Presente all’incontro, come sempre il don Antonio Lecce, amato e stimato dalla comunità per la sua eccellente capacità di trasmettere quelli che sono i veri valori della vita cristiana.

A fare da cornice a questo momento è il brano del Vangelo di Giovanni 5,1-16 in cui Gesù invita il malato, che giace da 38 anni ai bordi della piscina di Betzatà, a prendere la sua barella e a camminare. Ed è proprio in quel momento che guarisce, quando decide di credere non solo nella parola di Gesù ma anche nelle sue personali possibilità, o meglio quando trova il vero Maestro che finalmente lo stana dal suo masochismo e gli ridona stima sufficiente per poter guarire. L’incontro si è concluso con il momento conviviale.

Giovanni e Federica