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Dalle tentazioni di Gesù a quelle di oggi, la visita del Vescovo Antonazzo nella parrocchia Santa Maria della Fonticella a Canistro

Domenica 9 marzo, la parrocchia S. Maria della Fonticella ha avuto l’onore di accogliere il Vescovo Gerardo Antonazzo, il quale ha presieduto una celebrazione ricca di emozioni e significato. L’evento ha visto la partecipazione entusiasta dei fedeli, che hanno affollato la chiesa per ascoltare le parole del Vescovo e rinnovare il loro impegno nella comunità. L’accoglienza, guidata dal parroco del paese, Don Andres Arias, è stata calorosa, con la presenza del sindaco Gian Maria Vitale, dei componenti dell’Amministrazione Comunale, nonché dell’Associazione dei carabinieri, presieduta da Fabio Renzi. Questo incontro ha sottolineato l’importanza del legame tra la parrocchia e le istituzioni locali, un segno di unità e collaborazione per il bene della comunità.

Nella sua omelia, il Vescovo Antonazzo ha invitato i fedeli a riflettere sul Vangelo di Luca, che ci racconta le tentazioni di Gesù nel deserto. Questo episodio non è solo una narrazione storica, ma un insegnamento profondo per ciascuno di noi, che ci invita a considerare il significato delle tentazioni nella nostra vita quotidiana.

Gesù, dopo il battesimo nel Giordano, viene condotto dallo Spirito nel deserto. Qui, per quaranta giorni, digiuna e si prepara per la sua missione. Il deserto, nella tradizione biblica, è un luogo di prova, di purificazione, ma anche di incontro con Dio. È in questo ambiente austero che Satana si avvicina a Gesù, cercando di distoglierlo dalla sua missione divina.

L’evangelista in questo passo racconta solo tre tentazioni che Gesù affronta – trasformare le pietre in pane, gettarsi giù dal pinnacolo del tempio e adorare il diavolo in cambio di potere – ma le tentazioni sono tantissime, tutta la vita di Gesù è caratterizzata dalle tentazioni, e anche la vita dei Santi è colma di tentazioni, proprio come la nostra vita quotidiana. Tentare vuol dire mettere alla prova qualcuno e dietro ogni spinta c’è sempre Satana, che vuole trascinarci via da Dio. Le tentazioni rappresentano le sfide universali che ogni uomo si trova ad affrontare: la ricerca del soddisfacimento immediato dei propri bisogni, il desiderio di prova e di riconoscimento, l’attrazione per il potere e il dominio sugli altri, la gelosia che mina la coppia, le amicizie, i rapporti lavorativi, solo per citarne alcune.

Le tentazioni di Gesù nel deserto ci mostrano che anche Lui ha dovuto affrontare le sfide della vita umana, non è stato esentato da queste prove ed ha dovuto superarle proprio come noi. Questo aspetto ci avvicina a Gesù, le sue tentazioni superate con fermezza e la sua fiducia nel Padre, ci insegnano il cammino da seguire. In questo tempo di Quaresima, siamo invitati a meditare su queste tentazioni ed a affidarci a Dio, e non agli idoli che minano la nostra vita. Pensiamo al bambino che ha imparato ad esercitare l’idolo del potere nel momento in cui piange per ottenere qualcosa ed ha in pugno i genitori che non riescono a resistere a questo suo potere; pensiamo all’idolo del dominio sugli altri , “tu non sai chi sono io” che esercitiamo in ogni ambito della nostra vita lavorativa, sociale, politica ed anche ecclesiale; pensiamo all’idolo dell’apparire che oggi esercitiamo soprattutto nell’uso dei social con il “like” e se non ne riceviamo tanti andiamo in depressione perché nessuno ci vede.

Ecco dobbiamo in questo periodo della quaresima chiedere a noi stessi: quali sono le mie tentazioni? Dove cerco soddisfazione, approvazione e potere? A quali idoli sto affidando la mia vita?

Affidiamoci a Gesù, che ha vinto il male e le tentazioni, e chiediamo la grazia di affrontare le nostre sfide con lo stesso coraggio e la stessa fede.

Al termine della celebrazione, la foto di gruppo ha immortalato la giornata, accompagnata dalle melodie del coro Eliana Persia, sempre presente nelle celebrazioni della Parrocchia.

La visita del Vescovo Antonazzo non è stata solo un momento di spiritualità, ma anche un’opportunità per rafforzare i legami tra la comunità e le istituzioni, unendo tutti in un cammino di fede e speranza. Contrariamento al detto e proverbio che ripetiamo spesso, la speranza “non è l’ultima a morire”, ma ci guida verso la vita eterna. Le parole del Vescovo Gerardo sull’importanza della speranza e della fiducia nel Signore hanno risuonato profondamente tra i fedeli, invitandoli a una riflessione personale sulle tentazioni contemporanee e sull’importanza di restare saldi nella fede, e di vedere Gesù vicino, in mezzo a noi.

Foto Mauro Facchini