Oggi una delegazione sorana si recherà ad Accettura, guidata da don Francesco Cancelli, per vivere le tradizionali manifestazioni lucane legate al santo
Tra le figure più care alla devozione popolare sorana, accanto a Santa Restituta – celebrata quest’anno a 1750 anni dal martirio – spicca anche san Giuliano, martire dalmata. Il culto del santo affonda le sue radici in tempi remoti, ma conobbe un nuovo slancio nel 1610 grazie all’intervento del vescovo mons. Girolamo Giovannelli, che ne curò la ricognizione delle reliquie, distribuendole poi in diverse località italiane.
Proprio nel 1725, secondo quanto rilevato dall’archivio storico di Accettura (Matera), iniziò a manifestarsi anche nella cittadina lucana il culto verso San Giuliano, che da allora è riconosciuto come patrono del paese. Da oltre tre secoli, infatti, alcuni resti del Santo sono custoditi con profonda venerazione ad Accettura, nel cuore della Basilicata, dove la devozione religiosa si intreccia con una delle tradizioni folkloriche più affascinanti del Sud Italia: la Festa del Maggio.
Questa celebrazione, inserita nell’itinerario “Les fêtes du Soleil” patrocinato dall’Unesco e considerata una delle 47 feste più suggestive del Mediterraneo, è un antico rito arboreo che ogni anno culmina con l’unione simbolica di due alberi, il “Maggio” — un imponente cerro scelto nei boschi di Montepiano — e la “Cima”, un agrifoglio selezionato nella foresta di Gallipoli Cognato. L’incontro tra i due alberi, trasportati rispettivamente dai buoi e a spalla dai cosiddetti cimaioli, avviene nel giorno di Pentecoste, dinanzi alla statua del patrono San Giuliano Martire, con la tradizionale e spettacolare “scalata del Maggio”.
In segno di fede e gratitudine, lo scorso 25 aprile un gruppo di fedeli accetturesi, guidati dal parroco don Giuseppe Filardi e viaggiando a bordo di due pullman, si è recato in pellegrinaggio a Sora. Qui, presso la cattedrale di Santa Maria Assunta, hanno reso omaggio al corpo del Santo, accolti dal vescovo Gerardo Antonazzo, il quale ha voluto donare loro un frammento del costone che copre la sepoltura di San Giuliano.
In occasione delle imminenti celebrazioni lucane che raggiungono il culmine, oggi, martedì dopo Pentecoste, una delegazione sorana ricambierà la visita recandosi in pellegrinaggio ad Accettura. A guidarla sarà don Francesco Cancelli, 72 anni, parroco delle comunità di San Giovanni Battista, San Giuliano Martire e Madonna del Divino Amore. Don Cancelli è anche da anni responsabile della cappellina — un tempo luogo privato — edificata sui resti della tomba del Santo, oggi punto di riferimento spirituale per la comunità sorana.
Andrea Pantone