Tutte le parrocchie della Zona pastorale di Cassino unite intorno all’Eucarestia e in processione
La sera di sabato 21 giugno, a Cassino e per tutta la sua Zona pastorale, si è celebrata la Messa della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, detta del Corpus Domini. A presiedere la celebrazione è intervenuto il Vescovo Gerardo Antonazzo, radunando intorno a sé all’altare i sacerdoti della Zona pastorale di Cassino, nella chiesa di San Pietro Apostolo. Molti i presenti, piena la chiesa, ma in particolare spiccavano molti giovani e ragazzi: erano gli Scout, pronti a dare una mano per il servizio d’ordine, e gli “Animatori dell’Estate-Ragazzi”, una figura, questa, che si è ormai diffusa, sono ragazzi un po’ più grandi che vengono preparati ad aiutare i ragazzi più piccoli nelle giornate estive dedicate alle vacanze, allo sport, all’amicizia organizzate dalle parrocchie. La loro numerosa presenza rendeva viva e variopinta l’assemblea. La gradinata davanti alla chiesa mostrava i segni della festa: alcune infiorate, rappresentanti il Calice e l’Ostia, lo Spirito Santo in forma di colomba e le chiavi di San Pietro: tutto aiutava ad entrare nello spirito del Corpus Domini. Poi entrando nella chiesa si notavano subito altre bellissime composizioni floreali che conducevano, attraverso il corridoio centrale, all’altare, riccamente addobbato di fiori.
Presente una rappresentanza dell’Amministrazione con il Vicesindaco Ranaldi; ha fatto ingresso il Vescovo e con lui tutti i Sacerdoti, in un’atmosfera raccolta e al tempo stesso festosa. Nell’omelia, il Vescovo ha richiamato il significato profondo della festa e ha fatto notare come in tante preghiere noi ripetiamo un concetto fondamentale che rappresenta la vera Speranza cristiana. Quando diciamo “Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Resurrezione, nell’attesa della tua venuta”, noi stiamo dicendo che, come gli apostoli, aspettiamo il Signore, andiamo sempre incontro al ritorno del Signore, perché sappiamo che ritornerà, anche se non conosciamo il quando. Non dobbiamo mai perdere di vista questa venuta, che è la Speranza cristiana. Dobbiamo attendere il Signore non in modo passivo, ma andando incontro a Lui, con una speranza viva, ben diversa dalle semplici speranze umane. Quando desideriamo la presenza di una persona cara, diciamo: non vedo l’ora! Lo diciamo anche per Lui? A Natale diciamo Maranatha, vieni Signore Gesù, ma non dobbiamo dirlo solo a Natale. In questa celebrazione liturgica la conclusione sarà la Benedizione Eucaristica finale, al termine della processione, che è un “farmaco di immortalità”.
Dopo la celebrazione, animata magistralmente dalla Corale parrocchiale diretta da Sonia Miele, si è cominciata a muovere la processione che ha la tradizione delle infiorate perché si porta nelle strade non una statua o un oggetto fatto da mani umane, ma proprio Lui, Gesù Cristo, presente e vivo nell’ostia consacrata e dunque i fiori artisticamente usati a formare figure significative di grande bellezza sono appunto un omaggio a Cristo.
La processione, col baldacchino portato da giovani, sotto il quale c’era il Vescovo che portava il SS.mo nell’ostensorio, una volta lasciata la chiesa di San Pietro, ha effettuato una sosta presso la vicina Casa di cura “San Raffaele”, dove era stato preparato un altarino e dove si è pregato per i malati e per le persone che se ne prendono cura. Poi si è proseguito per Via Di Biasio, passando attraverso un luogo di cultura, l’Università, la Villa comunale, luogo di incontri, relazioni, serenità, fino ad arrivare a Corso della Repubblica nella zona pedonale del centro città, dove si trova la parrocchia di S. Antonio che lì aveva preparato l’altarino e una grande e bella infiorata sul tema del Giubileo 2025. Durante tutto il tragitto l’animazione era curata, a turno, dai vari parroci con preghiere, canti, riflessioni, fino ad arrivare alla Concattedrale, i cui parrocchiani avevano preparato delle belle infiorate all’interno della chiesa. Tutta la processione è entrata, ammirando i capolavori a terra e continuando canti e preghiere. Infine il Vescovo Gerardo ha impartito la solenne Benedizione Eucaristica, che ha chiuso la grande celebrazione. Con l’auspicio che nei cuori di tutti resti forte la gioia di essersi ritrovati uniti nella preghiera eucaristica, ma anche l’attesa di Cristo, la vera Speranza cristiana dell’essere umano.
Adriana Letta