Presieduta a Canneto dal vescovo Antonazzo la Messa di suffragio per il Pontefice
A poche ore dalla scomparsa di papa Francesco, il vescovo diocesano Gerardo Antonazzo ha rivolto un messaggio al clero, ai fedeli e alle istituzioni civili e militari del territorio, invitandoli a condividere il lutto e ad unirsi a lui, ai fedeli, alla Chiesa intera, in preghiera per il Pontefice defunto con una Messa di suffragio. La celebrazione, che si è svolta presso la Basilica-Santuario di Canneto, oggi, 24 aprile, dalle 18.30, è stata preceduta nei giorni scorsi, presso comunità in diocesi, dal Sorano al Cassinate, da momenti di preghiera.
Durante i dodici anni del ministero episcopale di Antonazzo e di pontificato di Francesco, il santuario – da giugno 2024, il primo “regionale” decretato dai vescovi del Lazio – è stato spesso al centro delle attenzioni del Papa, che lo ha elevato a Basilica minore il 17 giugno 2015. Il legame tra il santuario e il papa si è ulteriormente rafforzato lo scorso maggio 2024, quando Francesco ha accolto la richiesta, maturata al termine del terzo anno di Cammino sinodale, di proclamare la Madonna di Canneto patrona unica della diocesi. Un atto che ha suggellato il primo decennio dalla nascita della nuova Chiesa locale, istituita il 24 ottobre 2014.
Non poteva che essere la Basilica-Santuario di Canneto a raccogliere anche nel tempo del lutto il compito di esprimere il profondo legame con papa Francesco, fino a restituirgli, nella forma della preghiera di suffragio, la carezza da lui avuta per «la nostra Chiesa diocesana, in particolare verso la Madonna di Canneto». Questo luogo mariano è divenuto così spazio fisico e spirituale della memoria grata, della preghiera condivisa, della commemorazione del suo magistero e della sua vicinanza alla Chiesa locale.
Attorno al vescovo Antonazzo si sono stretti numerosi presbiteri, insieme a una larga partecipazione di fedeli laici. Presenti anche i sindaci dei Comuni del territorio, il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il presidente della Provincia Luca Di Stefano, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni di volontariato e della protezione civile, in un clima di composta unità e riconoscente raccoglimento.
Il dolore per la scomparsa del Pontefice è stato attraversato da un sentimento condiviso di speranza, la stessa speranza che papa Francesco aveva posto al centro del Giubileo Ordinario del 2025, richiamando la fede nella Risurrezione e nella vita eterna come fondamento della vita cristiana.
«Pastore della Chiesa povera per i poveri, missionaria, aperta e accogliente. In dialogo con le religioni. Amico della cultura, sentinella di pace, custode della dignità umana, difensore degli ultimi contro la cultura dello scarto e l’economia che uccide. Servo della fraternità umana e cosmica»: così il vescovo Antonazzo ha voluto ricordare Francesco nel messaggio che accompagnava l’invito alla Messa di suffragio. Un ricordo denso di gratitudine, che il vescovo ha ulteriormente approfondito nel delineare la figura di un Pontefice capace di unire umiltà e grandezza d’animo, prossimità e visione profetica. Francesco, infatti, non ha mai smesso di esortare la Chiesa a “uscire da se stessa” per incontrare l’altro, a promuovere il dialogo interreligioso, a custodire la “casa comune”, come ha insegnato nella Laudato si’, e a costruire legami di fraternità universale, come espresso nell’enciclica Fratelli tutti. Una testimonianza pastorale che si è mantenuta viva fino alla fine, culminando nel suo ultimo abbraccio alla folla in piazza San Pietro il giorno di Pasqua, il 20 aprile scorso, e nel messaggio di speranza lanciato con l’Urbi et Orbi.
Al termine della celebrazione, prima della benedizione finale, il rettore della Basilica-Santuario, don Antonio Molle, ha rivolto un sentito ringraziamento ai presenti, alle autorità e a quanti hanno contribuito alla buona riuscita della liturgia. Ha poi voluto aggiungere al ricordo tracciato dal vescovo Antonazzo anche una nota personale: nel novembre 2023, durante il Convegno nazionale delle confraternite, papa Francesco – sapendo della sua presenza – volle incontrarlo privatamente, affidandogli una richiesta speciale di preghiera presso il Santuario di Canneto. «La celebrazione odierna – ha concluso il rettore – è stata anche una risposta a quel desiderio del papa».
La Messa condivisa a Canneto ha traghettato la diocesi verso la partecipazione ai solenni funerali di papa Francesco, che saranno celebrati nella mattinata di sabato 26 aprile sul sagrato della Basilica di San Pietro.
Andrea Pantone