AMMINISTRATORE FIDATO E PRUDENTE1
Omelia per l’inizio del ministero di don Claudio Monti, parroco
Campoli Appennino, 22 ottobre 2025
Cari amici,
nel giorno in cui celebriamo la memoria liturgica di san Giovanni Paolo II, pastore universale della Chiesa, la comunità di Campoli Appennino accoglie il suo nuovo parroco nella stimata e amabile persona di don Claudio Monti. Dei presbiteri così predicava papa Wojtyla: “Il presbitero, in forza della consacrazione che riceve con il sacramento dell’Ordine, è mandato dal Padre, per mezzo di Gesù Cristo, al quale come Capo e Pastore del suo popolo è configurato in modo speciale, per vivere e operare nella forza dello Spirito Santo a servizio della Chiesa e per la salvezza del mondo” (Pastores dabo vobis, n. 12). Mentre ringrazio di vero cuore il carissimo don Francesco Mastroianni, per il ministero svolto con assiduità e dedizione a servizio di questa nostra comunità, ho deciso di affidare a te don Claudio la cura pastorale di questa porzione del popolo di Dio. Ti sono sinceramente grato per la tua docilità alla chiamata del Signore e in obbedienza al tuo Vescovo. Con il tuo Sì hai già iniziato ad amare questa comunità, l’hai accolta nel tuo cuore pur senza conoscerla, vivendo un cammino interiore di riflessione, anche di tante domande aperte, soprattutto di fiducia nel Signore Risorto che non abbandona mai la sua Chiesa, e di certo non può lasciare abbandonati a se stessi i suoi pastori.
Caro don Claudio,
ti disponi a cingere il grembiule del servizio pastorale assumendolo come “amoris officium”. Svolgerai la tua missione secondo le qualità dettate dalla pagina del vangelo: “amministratore fidato e prudente”.
Fidato: cioè, meritevole della sua fiducia, degno della fiducia di questa comunità, capace a tua volta di dare fiducia e rendere tutti partecipi della tua missione pastorale. Dunque, fiducia in ogni direzione. Prudente: la prudenza è l’arte del buon governo in ogni ambito della vita, è intelligenza nell’amministrazione dei beni altrui. La prudenza è esercizio corretto e rispettoso della responsabilità tua e degli altri, responsabile della responsabilità di tutti e di ciascuno. La prudenza è anche vigilanza sulla tentazione di potere come abuso dell’autorità, “maltrattando” le persone a te affidate, come purtroppo il testo denuncia dell’amministratore disonesto. Gesù ti invia come amministratore di tutti, e padrone di nessuno. Il padrone della vigna è Dio, la comunità è di Dio, il popolo è di Dio, la Chiesa è di Dio, per la quale suo Figlio, Gesù Cristo, ha sacrificato la sua vita nel mistero pasquale di morte e di vita. La tua responsabilità sulla comunità è espressione fidata e prudente della paternità di Dio, della tenerezza del Buon Pastore, della maternità della Chiesa, sacramento di misericordia e di salvezza. Nel vangelo oggi ritroviamo il codice di condotta che il Signore si aspetta da coloro che occupano un posto di responsabilità nella e per la comunità. L’amministratore fidato e prudente non può anteporre interessi personali, omissioni nell’accoglienza incondizionata, generosità nel servizio: “Quanto l’apostolo Paolo dice di tutti i credenti, che devono giungere ‘a formare l’uomo maturo, al livello di statura che attua la pienezza del Cristo’ può essere applicato in modo specifico ai sacerdoti chiamati alla perfezione della carità e quindi alla santità, anche perché il loro stesso ministero pastorale li vuole modelli viventi per tutti i fedeli” (Pastores dabo vobis, n. 72). Nella parabola Gesù specifica che all’amministratore verrà chiesto anche conto del suo operato, e di come avrà gestito i “beni” che gli sono stati affidati. “Non cerchiamo potere, prestigio, stima per noi stessi. La fedeltà è altruismo…Sappiamo come le cose nella società civile, e non di rado, anche nella Chiesa soffrono per il fatto che molti di coloro ai quali è stata conferita una responsabilità, lavorano per se stessi e non per la comunità, per il bene comune” (Benedetto XVI).
La particolare devozione e viva gratitudine che questa comunità nutre nei confronti di san Gaspare del Bufalo, ti aiuti a valorizzare lo spirito missionario che infiammò la vita del santo. Ti sia guida e forza nelle difficoltà, modello e compagno di missione di strada, nell’annuncio itinerante di casa in casa, da cuore a cuore, da persona a persona, valorizzando il volto e il nome di ognuno, custodendo la storia di ciascuno nel tuo cuore di padre e pastore. Dispensa la preziosità del sangue di Cristo, sorgente di salvezza, di perdono e di redenzione per tutti. La Vergine Bruna di Canneto ti renda partecipe della sua audacia nell’accoglienza del Verbo fatto carne, e fermezza nell’annuncio di Cristo, salvezza perenne e universale, in un mondo in cerca di speranza.
1 Testo da registrazione
+ Gerardo Antonazzo
