Il Serpente Prudente

 

“Per ridere un po’: Dio è un alieno – 2”

N. 42 (16/10/2017)

Poco meno di un annetto fa, questa rubrica cercò di confutare (in maniera “illuministica”, senza fare alcun riferimento alla religione) un argomento molto peculiare, cioè le teorie di un ebraista, Mauro Biglino, il quale sostiene che la Bibbia non è un libro sacro, dal momento che ciò che essa racconta sono fatti veri, e quindi lo si dovrebbe considerare un libro di storia tout court. A prima vista, potrebbe sembrare che il ricercatore (sedicente) indipendente non faccia altro che rispolverare le più banali interpretazioni letterarie. In effetti, grosso modo è quello che fa, con la sostanziale differenza che la sua interpretazione letteraria si basa non sulle traduzioni comunemente accettate, ma su traduzioni che lui stesso conduce sul testo mesoretico dell’A.T.. In ogni caso, niente di inedito: teorie simili a quella di Biglino sono state già esposte da altri ricercatori “alternativi”.

Il quadro ermeneutico che ne viene fuori è per lo meno singolare: Adamo ed Eva non sono frutto di un atto creativo, bensì di una manipolazione genetica sulle scimmiette preistoriche; ad operare questa manipolazione sono stati degli esseri alieni, gli elohim, di cui YHWH sarebbe uno dei tanti, e nemmeno il più importante, essendogli toccato in sorte un popolo, che inizialmente non era nemmeno un popolo, e che lui usando il pugno di ferro – per esempio chiedendo sacrifici di bambini – è riuscito a mettere in riga e a farne un esercito da guerra.

Sì, perché di fatto YHWH non sarebbe altro che un capo militare in guerra contro i suoi stessi conterranei alieni, impegnati in una guerra millenaria. E già qui non si capisce perché costoro non abbiano combattuto sul loro pianeta, ma si siano presi la briga di farsi chissà quanti anni luce per venire qui, manipolare le scimmiette preistoriche per farne degli uomini, sparpagliarli sul globo terrestre, prendersi ciascuno un pezzetto (tipo Risiko) e poi farsi guerra gli uni con gli altri. E pure resta oscuro un altro particolare: perché agli ebrei toccò un solo eloì (diventando dunque monoteisti), mentre agli altri popoli ne toccarono molti di più (inducendoli al politeismo)?

Come dicevamo YHWH non è solo, ci sono anche gli dei sumeri (chiamati Annunaki), quelli dell’area indiana, quelli greco-romani. In qualche prossima edizione dei libri di Biglino scopriremo anche quelli sudamericani e africani… Tutti costoro volano da una parte all’altra del pianeta (e presumibilmente dalla Terra a chissà quale pianeta lontano) a bordo dei “carri” (o “vimana”, come vengono chiamati nei testi sacri indù), che altro non sarebbero che delle astronavi.

Da ultimo, dopo aver analizzato le caratteristiche degli elohim e averle paragonate a Zeus, Apollo e gli altri dei dell’Olimpo greco (per esempio, a tutti questi extraterresti l’odore del grasso animale, bruciato nei sacrifici che essi richiedevano agli umani, produce un effetto calmante – un po come la marijuana sugli hippies degli anni Sessanta!), Biglino, dovendo rispondere alla cruciale domanda “dov’è andata a finire tutta ‘sta gente?”, ha tirato in ballo anche personaggi della letteratura romana e giudaica.

Infatti, leggendo distrattamente alcuni passi di Giuseppe Flavio (Guerre giudaiche, VI, 5, 296-299), di Tacito (Historiae, V, 13), nei quali i due storici raccontano della guerra di Tito contro Gerusalemme nel 70 d.C., sembrerebbe che vi si narri un episodio in cui gli elohim salgono sui loro carri, e tra tuoni e lampi (evidentemente il rumore dei motori per alzarsi in volo e il fiammeggiare degli stessi), se ne vanno, annunciando ai testimoni oculari che poi riferiscono i fatti si due scrittori, che “gli dei se ne vanno”.

C’è da credere, dunque, che anche dopo la morte di Gesù – sulla cui figura torneremo tra un attimo – gli elohim erano presenti e attivi sulla terra per circa un altro quarantennio; che gli stessi romani ne avessero conoscenza (Tacito, ma anche Plinio il Vecchio, che pure riferisce episodi analoghi, non mostrano alcuna meraviglia nel raccontare queste storie); ma che probabilmente quegli stessi romani belligeranti li dovettero mettere in tale difficoltà da indurli a smontare baracca e burattini e a partire in tutta fretta per chissà quale sperduto pianeta dell’universo circostante!

Il che stride un pochettino con l’immagine di questi esseri capaci di spostarsi su carri di fuoco di tale potenza (che nemmeno loro, a detta di Biglino, riuscivano del tutto a controllare), e dotati di armi di distruzione di massa, tali da annichilire per millenni Sodoma e Gomorra, sul cui terreno (che poi, va a capire come si sia riusciti a capire dove stavano veramente le due città) ancora oggi, a distanza di migliaia di anni, non riesce a crescere alcuna pianta…

E veniamo a Gesù. Trascurare una figura del genere era praticamente impossibile. Considerato che YHWH non è Dio, bensì un essere longevo ma mortale, di chi è figlio Gesù? La risposta “biglinesca” sfiora la banalità: di Maria e di qualcuno che l’ha messa incinta all’insaputa di Giuseppe, che per quieto vivere si tenne figlio e moglie. Come dice Biglino, il fatto che lui sia stato mandato dal “padre” per vincere la morte del “peccato originale” è inaccettabile: il padre non esiste (e un semplice generale assuefatto all’odore del grasso bruciato: una specie di moderno cocainomane), e men che meno esiste il peccato di Adamo ed Eva (nessun peccato di disubbidienza: vengono cacciati dall’Eden – cioè dal laboratorio scientifico dove sono stati realizzati – perché avevano manifestato la pericolosa ambizione di apprendere la conoscenza degli elohim).

Quello che “illuministicamente” non si capisce è perché un tizio qualsiasi, di punto in bianco, si mette a girare a piedi per la terra di Canaan (cosa tutt’altro che agevole da fare), raccontando storielle edificanti (narrativamente molto intelligenti), attirandosi la malevolenza dei “potenti” del tempo (sacerdoti e farisei), fino a farsi mettere in croce? E soprattutto, se era uno qualunque dei mentecatti che se ne andava predicando a destra e a manca, perché gli apostoli (e soprattutto la folla) doveva perdere il proprio tempo ad andargli dietro, tanto da far temere ai sacerdoti di perdere il proprio prestigio agli occhi del popolo?

Delle due l’una, o Biglino forza la mano, o duemila anni fa ad un intero popolo, a furia di sniffare il grasso bruciato dei vitelli, dovette annebbiarsi la mente per un due-tre anni, cosa che poi determinerà la nascita di una religione che tutt’oggi conta circa un miliardo di fedeli! Nessuno ragionevolmente si mette alla sequela di un tizio qualunque, per quanto suadenti e interessanti possano essere le sue chiacchiere! E soprattutto nessuno che abbia un minimo di cervello in testa fa in modo che le sue chiacchiere lo portino ad una morte di croce (che all’epoca era ritenuta un supplizio talmente infamante che nemmeno gli scrittori ne parlavano mai!).

Mi potreste chiedere: ma perché fare un’altra puntata su queste scemenze? Perché se leggeste i commenti lasciati da coloro che visualizzano i video (e sono centinaia) di Biglino su youtube, vi accorgereste che la già conclamata impreparazione culturale dell’italiano medio in generale (e in particolare sugli argomenti teologici e religiosi), e la forma molto convicente con cui queste tesi sono esposte, alla fine portano ad un unico risultato, che è sempre lo stesso: la gente deve svegliarsi, pensare con la propria testa, e soprattutto andare contro il potere della Chiesa e della cultura ufficiale, che la vuole ignorante e sottomessa.

Ma anche qui la cosa persuade poco: ci volevano gli elohim extraterrestri per capire che il potere di qualunque colore e di qualunque “chiesa” vogliono la gente ignorante e sottomessa? Non era più semplice sfogliare un manuale di storia? E poi: dove starebbe tutta questa libertà, se devo credere di essere il frutto di una manipolazione genetica il cui fine era quello di farmi fare il soldatino in una specie di risiko interplanetario, al servizio di generali drogati e incapaci finanche di controllare le stesse macchine sulle quali si spostavano? Mah…

Vincenzo Ruggiero Perrino

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