il “segreto” della Madonna delle Grazie – Isola del Liri

La festa della Madonna delle Grazie nella cappella privata di Palazzo Boncompagni

Impariamo a chiedere “Grazie”

«Impariamo a chiedere Grazie». Così ci ha detto più volte don Alfredo Di Stefano, in questi giorni di festa al Castello Boncompagni di Isola del Liri, sottolineando il “privilegio” che quella piccola Cappella rotonda ha da 289 anni, da quando, cioè, Papa Benedetto XIII lo concesse al duca Gaetano Boncompagni per ogni celebrazione fatta su quell’altare.

Ci siamo chiesti più volte in questi giorni qual è il “segreto” della Madonna delle Grazie da attirare così tanti fedeli su quella strada erta sotto il sole ancora caldo di settembre e nonostante la pioggia delle ultime due sere. Se al mattino, infatti, sono stati in pochi a salire su per recitare il Rosario e se le scuole non hanno fatto in tempo a organizzarsi per la visita guidata, tutto si è svolto come previsto. Lunedì e martedì mattina due gruppetti di visitatori hanno fatto il percorso “da S. Lorenzo alla Cappella del Castello” accompagnati dalla guida, la dott. Anna Maria Ferraioli, che ha aperto loro un mondo di conoscenze non a tutti noto.

Le due serate culturali, promosse dall’Amministrazione Comunale, sono state splendide per il repertorio musicale, per la bravura degli artisti, per la bellezza del luogo in cui si sono esibiti: la corte del Castello per la Banda musicale “Luigi Macciocchi” diretta dal M° Sandro Taglione e la Sala delle Rondinelle – stracolmi di gente anche i balconi e le scale– per la “Gemmiti Accordion Orchestra”, rifugiatasi lì per la pioggia. Mentre lo sguardo vagava compiaciuto tra affreschi biblici, soffitto a cassettoni, pavimento in pietra scolpita, balconcini in legno, camino e fontana in marmo, le orecchie e tutto il corpo vibravano al suono delle fisarmoniche, che al di là di essere quello strumento agreste, di allegra compagnia, si è rivelato di un’eleganza e di un’armoniosità sublime. Merito delle musiche scelte, del direttore M° Angelo Cardinali e degli orchestrali, dal primo fisarmonicista Fabio Gemmiti al giovanissimo Edoardo, rispettivamente figlio e nipote del grande Maestro Antonio, nel cui ricordo è nata questa “fisorchestra”.

Mercoledì sera i partecipanti hanno riempito la chiesa a tre navate angolari per la celebrazione eucaristica presieduta da don Alfredo Di Stefano con don Dante Gemmiti e don Roberto Dell’Unto. L’immagine della Madonna delle Grazie era lì, dietro l’altare, su un grande pannello realizzato per l’occasione. L’attraversamento del parco alla luce delle fiaccole, la sosta sulla Cascata per la benedizione della città, la preghiera finale alla Cappella della Madonna di Lourdes è stato emozionante anche se “sotto gli ombrelli”. 

Luciana  Costantini

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