San Vittore del Lazio: storia della chiesa parrocchiale di Santa Maria della Rosa

Storia della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Rosa

La Chiesa parrocchiale di San Vittore del Lazio, più volte ricostruita su un impianto del XVI secolo, si fa ammirare per la sua imponente architettura a tre navate.
L’ornamento di maggior prestigio storico ed artistico di questa chiesa è costituito dal pulpito medievale (XIII secolo) posto sul lato sinistro della navata centrale. Il pulpito presenta una pregevole scultura sul fronte (un’aquila che posa gli artigli su un libro tenuto aperto da un uomo) e bellissimi mosaici raffiguranti pavoni ai lati di uno degli antichi trilobi di sostegno.

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Posto sul lato destro dell’ingresso principale, degno di nota è il monumento al vescovo Guglielmo III Capoferro, della nobile famiglia locale, morto vescovo di Chieti nel 1352. Rappresenta il defunto giacente e rivestito dei sacri paramenti nello stile usuale del tardo trecento. Sulla parete sono situati, inoltre, il caratteristico stemma della famiglia (una testa di guerriero rivestita di ferrea protezione) e una lapide marmorea con iscrizione commemorativa.
Risalgono al XVII secolo pregevoli opere artigianali quali i due confessionali in stile, sistemati attualmente nelle due navate laterali (vicino ai due altari dedicati rispettivamente a San Vittore Martire e Sant’Antonio di Padova), e una bella acquasantiera scolpita in pietra, posta davanti alla prima colonna a destra della navata centrale (datata 1650).

A sinistra dell’ingresso principale a ridosso della parete interna della navata si fa ammirare per la maestosità, stile e qualità della tecnica scultorea il crocifisso in legno, caratterizzato dalle proporzioni volutamente esagerate e dalla forte espressione di dolore del volto del Cristo. La pregevole opera – donata dal defunto scultore sanvittorese Vittorio Costantino – è stata installata nella posizione attuale nel 1986.

Recenti ornamenti della Chiesa parrocchiale sono i tre portali in bronzo: il portone della navata centrale “Mistica Rosa” (1994), quello della navata laterale destra “Vita di San Vittore Martire” (1998) e quello d’ingresso della casa parrocchiale “Il buon pastore” (2000), tutti opera dello scultore Alberto Di Campli, artista che vive ed opera in San Vittore del Lazio.

Nel 1998, inoltre, è stata inaugurata la vetrata artistica della finestra centrale della cupola sovrastante l’arco trionfale dell’altare maggiore: l’opera, ispirata al tema dello Spirito Santo, è stata realizzata della prestigiosa fonderia romana Domus Dei.

La chiesa è stata dotata, inoltre, di installazioni ancora più recenti: la “sede del celebrante” rivestita da raffinati marmi intarsiati ed il fonte battesimale, pregevole opera ottocentesca (con incisi due pavoni, simbolo dell’immortalità ), acquistata nel 2003 e situata su una piattaforma ottagonale in marmo (simbolo dell’infinito ). Queste due opere sono state realizzate in occasione del XVII centenario della morte di San Vittore Martire – Patrono della Città.

Altre due mirabili opere di sicuro prestigio sono il bassorilievo bronzeo “Il Seminatore” (inaugurato il 19 febbraio 2006), ispirato alla parabola dei vangeli di Matteo, Marco e Luca, situato sul nuovo ambone e il crocifisso in bronzo posizionato sull’altare maggiore nel novembre 2007. Entrambe le sculture sono opera e dono dello scultore Alfiero Nena, artista conosciuto in tutto il mondo per le sue grandi opere scultoree, tra cui il crocifisso “Lux mundi” sito nella basilica di Santa Maria del Popolo a Roma.

La navata centrale della monumentale chiesa, infine, è stata ulteriormente valorizzata dalla fine opera di doratura (primavera-estate 2007) che impreziosisce l’edicola con bassorilievo in stucco che rappresenta la Madonna della Rosa, il sottostante stemma su cui campeggia una rosa (da cui deriva la denominazione della chiesa e della parrocchia), i capitelli dei pilastri in stile corinzio in stucco ed i cartigli che sormontano i grandi archi della navata centrale, oltre alle frasche artistiche ai lati dell’altare maggiore che ripetono il tema della rosa.

L’altare maggiore in stile barocco, abbellito con fini e pregiati marmi policromi, fu donato dagli emigrati in America in occasione del XVI centenario del 1903. É stato restaurato nella fase di ricostruzione della chiesa e successivamente adeguato alla vigente liturgia.

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Le ampie navate della chiesa si fanno apprezzare per la notevole qualità dell’acustica: le celebrazioni liturgiche sono rese ancora più solenni dai canti accompagnati dal potente suono del grande organo a canne costruito nel 1960 dall’officina Benzi di Crema (Cremona) e restaurato nel 1993 con l’aggiunta dell’impianto elettrico.

Successivamente, nel 1995 la casa armonica in legno di abete è stata abbellita con rivestimento in legno di rovere intarsiato e con le colonne laterali che sostengono due angeli realizzati dallo scultore Alberto Di Campli.

Le vetrate artistiche delle finestre rotonde della navata destra, realizzate nel 1996 su progetto grafico della giovane pittrice sanvittorese Carmen Spennato, recano i simboli dei quattro evangelisti.

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Andrea Marinelli

Fonti:

  • www.comune.sanvittoredellazio.fr.it

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