Raduno diocesano delle Confraternite

Nella Chiesa Concattedrale di Cassino si sono riunite le Confratenite e le Pie Unioni della Diocesi per la Celebrazione Eucaristica con il Vescovo Antonazzo

Confluite da parti diverse, numerose Confraternite della Diocesi sono giunte a Cassino nella Chiesa Concattedrale  per il loro Raduno diocesano con il Vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo. Si sono raggruppate nella vicina via Benedetto Croce, si sono messe in ordine, ognuna con il suo stendardo, e in spirito di preghiera hanno sfilato per fare ingresso in chiesa: era un gran bel vedere questa fila con tutti i vessilli e le divise multicolori che creavano effetti scenografici.

Solenne l’ingresso: ogni Confraternita, preceduta dal suo Priore, giungeva davanti all’altare, si genufletteva e andava a prendere posto nei banchi, mentre gli stendardi venivano via via appoggiati alla parete laterale in un susseguirsi, come in una litania, di stemmi, colori e immagini sacre. Dei circa 70 gruppi tra Confraternite e Pie Unioni esistenti nella Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, ben 15 erano giunte con una nutrita rappresentanza. Per altre, impegnate in feste patronali e processioni, non era stato possibile intervenire.

Erano presenti le Confraternite: SS.mo Sacramento e Santo Rosario, di Campoli Appennino; Sacro Cuore di Gesù – S. Francesco, di Sora; Maria SS.ma, di Fontechari; S. Maria Salome, di Castelliri; Madonna Addolorata, di Sora; S. Antonio, di Arpino; SS. Sacramento e B. Vergine del Rosario, di Caprile di Roccasecca; S. Rocco, di Santopadre; S. Gerardo, di Gallinaro; Parrocchia S. Maria Assunta – S. Bernardo, di Rocca d’Arce; S. Michele Arcangelo, di Broccostella; Maria SS.ma di Costantinopoli, di Sora; Madonna dei fiori, di Isola del Liri; S. Giovanni Battista, di Pontecorvo e Venerdì Santo – Buona morte, di Pontecorvo.

I Priori hanno accompagnato poi la processione di ingresso dei Celebranti che vedeva, oltre ai ministranti della Parrocchia ospitante e al Diacono Francesco, il Vescovo Antonazzo e Don Antonio Molle, Rettore della Basilica pontificia minore di Canneto nonché responsabile diocesano delle Confraternite. Ad animare magistralmente la liturgia era il Coro “S. Giovanni Battista” di Cassino, diretto dal M° Fulvio Venditti.

Intensa e sentita la partecipazione, come pure l’attenzione alle parole del Vescovo, il quale ha fatto notare come il Vangelo di oggi vede Gesù “in cammino”, come coloro che da punti diversi della diocesi sono convenuti a questa celebrazione. Ma quando il nostro cammino incrocia quello di Gesù? ha chiesto Antonazzo. Spesso quello dei cristiani è un cammino parallelo a quello di Gesù, ma oggi Lui vuole incrociare il  nostro cammino e noi vogliamo entrarvi; Gesù vuole provocare la nostra fede, perché il nostro diventi un “cammino della fede”. Ma voi chi dite che io sia? chiede Gesù agli apostoli. Il Signore oggi, ha proseguito il Vescovo Gerardo, arriva a noi a chiedere: Chi sono io per te?, e ci sollecita a rispondere non attraverso formule, ma con la fede e ricorda che cosa significa seguire Gesù, essere cristiani: “Chi perde la vita per me la salverà”. Sono parole vere, che danno senso vero alla nostra vita. Chi vuole venire dietro di me, essere mio discepolo, deve imparare a perdere la vita se la vuole salvare, dove “perdere” non significa essere sconfitti, impoverirsi, ma donare se stessi, perché la vita la salviamo imparando ad amare. E qui il Vescovo Gerardo ha ricordato la frase di Papa Francesco rivolta ai mafiosi ieri a Palermo per l’anniversario di Don Puglisi: voi non dovete diventare uomini e donne d’onore, ma d’Amore, imparando ad amare, per dare salvezza, riuscita, compimento, felicità piena alla nostra vita. E’ l’amore che salverà il mondo.

“Chi sei tu per me Signore? Tu sei la vita”. Vivere, ha detto con forza il Vescovo andando alle conclusioni, è stare dietro di Lui. Gesù ci invita dunque a cambiare la nostra vita, a perderla e a donarla. Come confratelli e consorelle, abbiamo tre aspetti che ci aiutano ad imparare a donare la vita e ad amare. Il primo è la fraternità: tra di voi cristiani associati nelle Confraternite, dovete costruire una vera fraternità, condivisa, spesa bene, incoraggiata, vissuta, anche con la capacità di guarirsi reciprocamente, per edificare relazioni forti, nell’unità. Lo Statuto lo dice, noi dobbiamo farlo diventare vita. Secondo impegno: la comunione ecclesiale, che deriva dall’obbedienza reciproca, secondo le responsabilità distinte e diverse di ciascuno, non finalizzata al servilismo ma  alla costruzione del corpo di Cristo. Il terzo impegno è la carità, che fa rendere prossimi ai bisogni degli altri, non solo materiali. Questa è la vocazione primaria delle Confraternite.

La celebrazione è continuata fino alla fine nel raccoglimento e nella partecipazione, anche perché ad affollare la chiesa erano solo le Confraternite, i fedeli della Parrocchia avevano partecipato alla Messa delle 11.00, per cui si percepiva davvero un senso di famiglia e di fraternità. Dopo la solenne Benedizione conclusiva, è stato proprio il Vescovo ad invitare tutti ai piedi dell’altare per immortalare in foto questo bel momento di incontro in Cristo.

Adriana Letta

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