#parla#mi#ascolto week end giovani diocesano velletri 18-19 novembre

#Parla #Mi #Ascolto è il titolo del weekend Giovani svoltosi a Velletri nei giorni 18 e 19 Novembre 2017

Come ci spiega Marianna, “non è un hashtag scelto a caso; nell’ascoltare l’altro che mi parla, io provo delle sensazioni, delle emozioni, vedo come reagisco quindi in un certo senso ascolto anche me stesso, riesco a conoscermi un po’ di piu anche se è l’altro a parlare. Quanto mi importa di quello che pensano  gli altri di me? Dico quello che penso anche se non appare corretto?  Due semplici domande che ci fanno conoscere più a fondo noi stessi. Scopriamo che ci sono varie parti : una che vogliamo tenere nascosta agli altri(io segreto), una che solo gli altri riescono a vedere(io cieco), una che vogliamo far conoscere agli altri(io aperto) e una che è sconosciuta sia a noi che agli altri(io ignoto).”

 
A farci comprendere ciò è stata proprio la dottoressa Giuseppina Turco, psicologa, ospite durante la mattinata del 18 novembre. Ci ha guidati, attraverso alcune riflessioni, a comprendere gli atti del parlare e dell’ascoltare. Ludovica ci racconta: “E’ stato davvero interessante scoprire il vero significato di ogni termine che in genere usiamo senza soffermarci troppo, senza sapere cosa in realtà diciamo. La parte dell’attività che mi è piaciuta di più è stata la seconda, ossia quando, divisi in gruppi da tre persone,  dovevamo parlarci ed osservarci cercando di capire in un discorso quale fosse la verità e quale la menzogna soltanto guardando le nostre espressioni, il tono di voce usato e le nostre emozioni. E’ stata un’attività bellissima ma allo stesso tempo complessa e abbiamo compreso quanto per noi sia difficile cogliere ogni segno o input della persona che ci parla”.

Nel pomeriggio invece, è venuto a trovarci Don Tony Drazza, assistente Nazionale del Settore giovani di Azione Cattolica. La sua presenza è stata fondamentale e il suo discorso si è focalizzato sulla realizzazione della nostra vita e su quanta fiducia abbiamo negli altri. Marianna ci racconta ancora: “Abbiamo compreso, grazie alle sue parole, che sta a noi scegliere con chi condividere le tappe della nostra vita. Anche se non abbiamo ancora trovato una persona a cui dare il nostro 100% non dobbiamo arrenderci, dobbiamo continuare a cercare. Dio non usa metodi strani per comunicare con noi, ma lo fa attraverso le persone che abbiamo intorno, anche quelle con cui non abbiamo confidenza, che non ci sono simpatiche e che non hanno le nostre stesse idee. 
Spesso non riusciamo ad ascoltarci e non ci é chiaro cosa abbiamo dentro. Siamo sempre impegnati ,non abbiamo un attimo per noi, un momento di silenzio senza distrazioni per poter riflettere, per capire per cosa siamo stati scelti quando siamo stati chiamati alla vita. Anche se non siamo bravi in alcuni contesti, Dio ha comunque bisogno di noi, della nostra volontà e della nostra voglia di fare.”
Come ci ha detto Federica “questo incontro è stato utile per cercare di smussare un po’ più il mio carattere, facendomi capire che non bisogna aver paura di mostrare sentimenti ed emozioni. Bisogna imparare ad aprire il proprio cuore agli altri, anche se in modo graduale, per poter vivere al meglio la propria vita”.

La  giornata si è conclusa con un momento di convivialità che ci ha arricchiti di sorrisi, di gesti e di parole, continuando ad approfondire la conoscenza dei nostri compagni di questo meraviglioso viaggio.

Nel secondo giorno, ospite della mattinata è stata l’oncologa Annarita La Cesa e la sua testimonianza ce la racconta Chiara, rimasta particolarmente colpita dalla storia della sua vita: “Non sapevamo nulla riguardo la vita di Annalisa ma con tanta chiarezza e spirito di condivisione comincia a dipingere la vita di una bambina cresciuta nell’Azione Cattolica, indirizzata dalla madre verso un percorso di vita che non ha mai più lasciato. Diventando adolescente il percorso da ACerrina non poteva continuare, ma era forte in lei il desiderio di rimanere in AC, così, insistendo insieme ad alcuni ragazzi, crea uno dei primi gruppi di ACG diventando una giovanissima. Avvicinandosi alla maturità si trova a dover affrontare questioni importanti come la scelta universitaria. Non sentiva un particolare richiamo verso una strada ma si sentiva attratta dalla facoltà di Ingegneria e da quella di Medicina e Chirurgia. Sotto la spinta dei tanti consigli si era decisa per Ingegneria, fin quando non capisce che la propria vocazione era nell’aiuto del prossimo e dei pazienti. Entra, quindi, al Campus Bio-medico. È trasferendosi a Roma che comprende quanto sia stata per lei è importante l’AC e come essa l’abbia cambiata e sempre sorretta in ogni sua decisione. Al momento della scelta della specializzazione, sentiva la necessità del contatto diretto con il malato, per cui abbandona l’idea di dedicarsi alla Ricerca per intraprendere il cammino dell’Oncologia. Nel lavoro di ogni giorno continua con forza di volontà, rispetto ed empatia a dedicarsi ai propri pazienti, mettendosi in discussione come medico e come persona di fronte a questioni di ordine morale che ad oggi la rendono vulnerabile.”

Annalisa si è collegata anche al discorso fatto da don Tony il giorno precedente, ma senza in realtà sapere di cosa avesse parlato lui. Ci dice che dobbiamo imparare a dar conto della nostra vita a qualcuno, smettendo di calcolare e iniziando ad amare, entrando nel cerchio della vita rompendo i confini che solo noi ci siamo creati. Fidarci ed affidarci a qualcuno, una persona su cui sappiamo di poter contare e la quale può aiutarci nelle nostre scelte. Mai chiuderci in noi stessi.

Tutti questi discorsi hanno segnato ciascuno di noi, la nostra sensibilità, rompendo la corazza che ci creiamo giorno dopo giorno. Dio ci chiama attraverso le sue parole, e in questo weekend Egli ha parlato attraverso i testimoni e i nostri compagni di avventura dandoci sempre più la certezza della sua costante presenza, dicendoci “NON ABBIATE PAURA,FIDATEVI DI ME”. Noi, con le nostre azioni e le nostre testimonianze diciamo “SIGNORE, I NOSTRI CUORI DISPONIBILI SONO PRONTI AD AFFIDARCI A TE.”

 

Francesca Castaldi

 

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