Il Papa ha indetto il Giubileo della Misericordia di Dio. Ma perché proprio ora?

 

Nel primo articolo di questa rubrica si è cercato di iniziare a capire cos’è la Misericordia di Dio ma si deve tener presente che nessuno può avere la presunzione di comprenderne pienamente il significato. Gesù stesso dice a Santa Faustina: “La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né angelica, né umana, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l’eternità. […] Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta l’eternità sul Mio amore e sulla Mia Misericordia”. (Diario, versetto 699)

Partendo da questa consapevolezza, vogliamo, ora, cercare di riflettere sul perché Papa Francesco ha ritenuto necessario indire un Giubileo della Misericordia di Dio proprio di questi tempi e con urgenza.

Sicuramente non possiamo trascurare il fatto che molti fatti storici non avvengono secondo una logica umana, non rispettano i normali tempi previsti da una pianificazione puramente intellettiva, come ad esempio la caduta del comunismo avvenuta in maniera repentina o come le inaspettate dimissioni di Benedetto XVI. Queste dimissioni hanno fatto sì che il mondo ricevesse in dono anche Papa Francesco dopo aver gioito della guida di Papa Ratzinger. Quindi, dobbiamo imparare ad osservare meglio per comprendere che, dietro alcuni accadimenti, c’è senza dubbio la mano di Dio.

E nella decisione di indire questo Giubileo straordinario sicuramente è possibile vedere questa mano Suprema.

D’altronde chi ha letto il diario di Santa Faustina Kowalska non può che essere rimasto sorpreso nel ritrovare in questo annuncio quanto già comunicato da Gesù alla suora polacca. Nel Diario si legge in più punti che il mondo intero verrà messo a conoscenza dell’insondabile Misericordia di Dio e tutti comprenderanno che questa sarà l’ultima tavola di salvezza che il Signore concederà ad ogni uomo:

«Desidero che alla Mia Misericordia venga reso culto. Do all’umanità l’ultima tavola di salvezza, cioè il rifugio nella Mia Misericordia». (Diario, versetto 998)

«Figlia Mia, parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l’umanità la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino del Sangue e Acqua scaturiti per loro». (Diario, versetto 848)

Nel momento in cui gli uomini saranno stati informati che Dio è Misericordioso potranno far uso del loro libero arbitrio e coloro che sceglieranno di non passare per la Sua Misericordia dovranno poi passare per la Sua Giustizia: «Prima che io venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia». (Diario, versetto 1146) «Nell’Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia ». (Diario, versetto 1588)

Molti sono allarmati perché, alla luce di questi brani del diario, si potrebbe leggere nell’indizione del Giubileo il segno che il tempo sta per finire. Ma rifletteremo su questo aspetto nelle future pubblicazioni.

Ora ciò che interessa capire è perché il mondo abbia bisogno di questo Giubileo della Misericordia di Dio.

Per rispondere basta guardarsi attorno osservando la realtà senza i paraocchi che questa società ha fatto inconsapevolmente indossare.

La Misericordia è donata ai peccatori e chi è più peccatore di colui che non riconosce nemmeno più la presenza del proprio Creatore ma che, anzi, ha la pretesa e la presunzione di potersi mettere al suo posto?

Mai come oggi la società corre dietro l’affermazione solitaria di sé a discapito del prossimo e della collettività. Si pensa che la scienza e la tecnologia possano permettere all’uomo di rivoluzionare e stravolgere le stesse leggi della natura. Si è strumentalizzato il termine “libertà”, usandolo al servizio dell’unico dio che questa società vuole adorare, e cioè il piacere personale che, invece, è l’unica cosa che rende l’uomo realmente schiavo. Libertà non significa poter fare ogni cosa solo per soddisfare i propri impulsi; questa, infatti, è presunzione di onnipotenza. Libertà significa essere in grado di discernere tra il bene ed il male, comprendendo e osservando le regole della natura nel rispetto non del bene individuale, ma del bene collettivo.

Nei tempi odierni ogni individuo ha accesso al male nelle sue varie forme, la tecnologia viene utilizzata solo per imporre nuove schiavitù e per creare “vie di sfogo” per le perversioni più recondite. La società attuale, soprattutto quella occidentale, vede la spiritualità e la religione come una forma di debolezza. L’Europa stessa rinnega le proprie radici cristiane e “gioca” con l’intelligenza artificiale, con la genetica, con la procreazione forzata, con le nuove forme di gender.

Queste sono solo alcune delle dimostrazioni che è stata oscurata la strada che porta a Dio e che il male sta cercando di convincere gli uomini che possono sostituirsi al Signore. E cosa fece Lucifero se non avere la pretesa di essere come Dio?

Quindi, mai come in questo momento, l’umanità ha bisogno di fermarsi a riflettere, fermare questa folle corsa verso il baratro e cercare di recuperare una dimensione più equilibrata, più pura, più naturale. Il mondo ha, dunque, bisogno di immergersi nella Misericordia di Dio, per ritrovare la purezza, scrollarsi di dosso il peccato, e per poter così ricevere nuovamente lo Spirito Santo, l’unico che può correggere la rotta e riportarci sulla vera strada della salvezza per tornare a seguire Gesù.

Quanto è distante l’attuale idea di vita rispetto a quella vissuta ed annunciata da Gesù. Eppure Egli è il Figlio di Dio, Lui è la Via, la Verità e la Vita!

Chiediamo, fin da ora, al Signore che illumini la comprensione di ogni uomo con le parole che Gesù stesso ha rivolto a Santa Faustina:           

«Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l’abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano». (Diario, versetto 1728)

di Giancarlo Celli

(Responsabile del Gruppo di preghiera della Divina Misericordia della Basilica di San Domenico Abate di Sora)

Categorie: Giubileo della misericordia

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