Giudizi Universali

“Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Ma Gesù disse: «Lasciate i bambini, non impedite che vengano da me, perché il regno dei cieli è per chi assomiglia a loro»” (Mt 19:13,14).

I bambini sono un modello di semplicità naturale che purtroppo con l’esposizione costante ai cattivi esempi degli adulti gradualmente viene meno.
Quando guardo il mio nipotino, di poco più di tre anni, nei suoi slanci affettuosi, del tutto sinceri, mi commuovo e nei suoi occhi vedo Dio.
Gesù ci invita ad avere gli occhi dei bambini che non si stancano mai di capire, cercare, meravigliarsi, sorridere.
I fanciulli non hanno posizioni dogmatiche da mantenere, per questo sono sempre alla scoperta di cose nuove che attirano la loro voglia di sapere. Quanti di noi hanno conservato in età adulta questo atteggiamento di scoperta? Arroccati in posizioni teologico-dottrinali preconfezionate, e non frutto di ricerca, ci si dimentica il piacere del capire le cose.

I bambini non si accontentano delle proposte degli adulti, vogliono sperimentare in prima persona. E noi, lo stiamo facendo anche noi? Ci facciamo ancora funzionare il cervello ed il cuore? Direi di sì o anche di no, dipende dai punti di vista.
Probabilmente scegliamo di non sentire che ci allontaniamo da Dio ogni volta che abbandoniamo la semplicità nei nostri gesti, pensieri e atteggiamenti quotidiani.

Ci dimentichiamo di Dio e perdiamo la semplicità, ogni volta che ci lasciamo sopraffare e oscurare il cervello da tante preoccupazioni che il più delle volte, si rivelano veramente vane, inutili e di troppo. Perdiamo, con esse, il senso e la sostanza che si trovano nell’essenziale.

Ci dimentichiamo di Dio e perdiamo la semplicità ogni volta che ci scordiamo di alzarci al mattino e sorridere al nuovo giorno, divorati dai mille “da fare” carichi di una qualche ansia inappagata.

Ci dimentichiamo di Dio e perdiamo la semplicità ogni volta che ci addormentiamo la sera col cattivo umore, pieni di ira verso qualcuno che ce la dovrà pagare.

Ci dimentichiamo di Dio e perdiamo la semplicità ogni volta che ci complichiamo la vita rincorrendo le tremila mode materiali che la contemporaneità ci vende, e lo facciamo senza più accorgercene, come tanti pecoroni.

Ci dimentichiamo di Dio e perdiamo la semplicità, ogni volta che abbiamo la mente annebbiata dai pregiudizi che ci impediscono di accogliere l’altro, anzi creano un muro.

Ci dimentichiamo di Dio e perdiamo la semplicità, nelle nostre relazioni, sfigurate dalla falsità, dalla menzogna, dalla competizione, dal doppio fine, dal tornaconto personale.
E chi è più sensibile ne soffre e finisce per starsene alla larga.

Penso che l’amore vero sia una cosa SEMPLICE .
E penso che se non recuperiamo un po’ di SEMPLICITÀ, rischiamo di tagliare fuori Dio dalla nostra vita.

– Angela Taglialatela

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