Il Giorno di San Benedetto (I Parte)

Nella solennità del Santo Patrono d’Europa e di Cassino, solenne Pontificale a Montecassino

Il giorno di San Benedetto è arrivato ed è stato particolarmente intenso. La mattina tutto si è svolto nella splendida abbazia di Montecassino. Davanti al Portone Pax di buonora erano pronti i ragazzi del servizio di accoglienza e d’ordine, impeccabili, precisi e cortesi come sempre, ed era schierata sul viale di accesso all’abbazia la Fanfara dell’Esercito Italiano per rendere gli onori, man mano che arrivavano, agli ambasciatori d’Europa, alle autorità civili, religiose e militari e ai Gonfaloni dei Comuni della Terra di San Benedetto. Tutti si sono recati nella Basilica Cattedrale per il solenne Pontificale, presieduto dal Card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e concelebrato dall’Abate di Montecassino Mons. Donato Ogliari, dal Vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo Mons. Gerardo Antonazzo (che stavano uno a destra e uno a sinistra del Cardinale) e da altri Vescovi e Sacerdoti.

La Basilica era preparata per le grandi occasioni, più bella che mai. Il primo gesto introduttivo è stata l’ostensione dell’insigne Reliquia di San Benedetto custodita in abbazia. Il Coro dei monaci, in contrappunto con il Coro “Annibale Messore” diretto dal M° Maria Grazia Messore, che da sempre anima la liturgia eucaristica del 21 marzo, rendeva ancora più alta ed intima al tempo stesso l’atmosfera, grazie al canto gregoriano, insuperabile nel saper pacificare l’animo e disporlo alla contemplazione. Il Cardinale, con la sua figura minuta e mite, ha dato un tocco di familiarità alla solenne celebrazione, dichiarando di essersi accostato a S. Benedetto e alla sua Regola fin dalla giovinezza e di avervi fatto riferimento sempre. Infatti nell’omelia, proprio parlandone, ha dimostrato davvero di essere amico del Santo di Norcia, tanto esperto che ne ha fatto una approfondita analisi soffermandosi in particolare sull’umiltà e sui dodici impegnativi gradini da salire per raggiungerla. Contenuti profondi spiegati in modo amabile e tuttavia rigoroso.   

All’offertorio, tra i doni recati all’altare e deposti nelle mani del Cardinale, ce n’era uno davvero speciale: un lavoro di oreficeria offerto dai detenuti della Casa Circondariale di Cassino, realizzato con un ramo di ulivo proveniente dai giardini vaticani ed “eternato” nel metallo con una speciale tecnica che stanno imparando nel loro laboratorio diretto da un Maestro orafo. Erano quattro i detenuti presenti in Basilica, tutti molto emozionati (V. ultime due foto).

Al termine della Celebrazione è stata data lettura della Benedizione del Santo Padre Francesco che per l’occasione ha concesso l’indulgenza plenaria.

Uscendo nel chiostro una sorpresa, nel primo giorno di primavera: un sole luminoso ha regalato ai presenti, dopo tanti giorni di pioggia, un tepore inatteso e gradito, mentre la Fanfara suonava offrendo un breve bellissimo concerto, rallegrando gli animi. Per tutti: un dono di Benedetto ai suoi figli.

Adriana Letta

Vedi II Parte

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