Giornata della Memoria 2017

A Cassino, grazie all’iniziativa del Centro Internazionale Giovanile Anne Frank, gli studenti ricordano le vittime della Shoah in una mattinata ricchissima e intensa con una cerimonia, una mostra, uno spettacolo musicale e teatrale per la Pace e la Fratellanza, e l’intervista ad una straordinaria testimone, Marisa  Errico Catone

E’ ormai il quinto anno che l’Associazione culturale “Centro Internazionale Giovanile Anne Frank – Cassino”, con il Direttore prof. Giuseppe Troiano ed il Presidente avv. Emiliano Venturi, in accordo e collaborazione con il Comune di Cassino e l’Assessorato alla Cultura, promuovono una giornata di riflessione dedicata alle vittime della Shoah e di tutte le persecuzioni, per trasmetterne la conoscenza alle giovani generazioni e perché gli orrori accaduti non debbano mai più ripetersi.

Questa speciale “Giornata della Memoria” si è tenuta quest’anno il 17 febbraio ed ha preso inizio alle ore 9.00 presso il “Giardino della Memoria”, in Piazza Marconi, davanti al cippo marmoreo dedicato a Primo Levi. Qui, riunite le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche e d’Arma e una rappresentanza delle scolaresche cittadine, alla presenza di illustri ospiti ormai divenuti amici, la Dott.ssa Sara Procaccia, Responsabile per la cultura dell’Associazione “Donne Ebree Italiane”, il Direttore del Dipartimento Beni e Attività culturali ebraiche di Roma, Dott. Claudio Procaccia, la delegata del Comune di Colonna, Prof.ssa Luisella Pasquali, sono stati eseguiti l’Inno Nazionale Italiano e quello Israeliano. Grande la partecipazione e la commozione. Il Vicesindaco di Cassino dott. Carmelo Palombo ha tenuto un breve indirizzo di saluto e ha poi deposto sul cippo un fascio di fiori. Su quel monumento due rappresentanti della comunità ebraica hanno deposto, secondo la loro tradizione, alcuni sassi. Subito dopo Don Benedetto Minchella, sul cui territorio parrocchiale si trova il luogo della cerimonia, ha letto un Salmo e impartito la benedizione.

La prof.ssa Cinzia D’Aguanno, che ha fatto da conduttrice della manifestazione, ha dato la parola al prof. Troiano, il quale ha voluto ricordare l’inizio di questa tradizione cassinate cinque anni fa e l’attività portata avanti dal Centro Anne Frank, ribadendo il sentimento di Cassino, città distrutta completamente dalla furia bellica e da allora messaggera di pace, particolarmente sensibile alle sofferenze delle vittime delle guerre. I ragazzi delle scuole presenti hanno letto brani e recitato poesie in commemorazione delle vittime di tutti i genocidi. Da ultimo, il cantautore Donato Rivieccio, ha cantato una sua composizione molto significativa e toccante, “La Stella di David”.

A questo punto ci si è spostati al vicino Teatro Manzoni, in piazza Diamare, per l’inaugurazione della Mostra sulla Shoah realizzata nella hall del teatro, con grande talento, creatività e suggestione, dagli allievi del Liceo Artistico cittadino “Righi”.

La sala teatro era stracolma di studenti di molte scuole secondarie di primo e secondo grado, un gran bel colpo d’occhio, anche perché si vedeva e si percepiva che per quei ragazzi non era solo la… scusa per non fare lezione in classe, era visibile la loro eccitazione nel sentirsi protagonisti di un evento importante e ogni scuola presente aveva preparato una parte dello spettacolo che presto ha cominciato a snodarsi sul palcoscenico del Manzoni. Naturalmente si è lasciato spazio prima ai saluti del Sindaco a fare gli onori di casa, e degli ospiti ebrei, che hanno molto ringraziato Cassino per l’accoglienza e per quanto era stato preparato.

Allo spettacolo – ideato e coordinato dal prof. Troiano, con la regia del prof. Ferdinando De Cesare e presentato dalla prof. D’Aguanno –  in ricordo delle vittime dei genocidi e in favore della Pace e della Fratellanza, hanno iniziato le ballerine di “Le Cours de Danse” di Laura e Sarah Bungaro, con una bellissima e toccante coreografia con la divisa a righe dei campi di concentramento tristemente famosa. Sono seguite moltissime altre espressioni artistiche estremamente varie e interessanti: le ballerine del Liceo Classico “Carducci” di Cassino, con la stella di Davide; l’orchestra polifonica della Scuola Media Diamare, che ha eseguito un pezzo ebraico anche con la voce di un soprano, il M° Sonia Miele, docente in quella scuola; il Coro della Scuola Media Conte; l’Eko Orkestra del prof. Angelo Mirante di ritorno dalla tournée europea; il complesso rap dell’ITCG “Medaglia d’Oro Città di Cassino”: Antonio Tora e Matteo Casale; il complesso rock del Liceo Classico “Carducci”: Virgilio Volante, Lorena Evangelista, Angelica Bianchi e Marianna Tramonte; le allieve del Music Center “De Cesare”, dirette dalla Maestra di Canto Emilia Santorsola con la cantante solista Chiara Ruocco e le soliste: Federica D’Aguanno, Annarita Testa e Giulia Raso del Liceo delle Scienze Umane “M.T.Varrone”. Hanno recitato gli studenti del Liceo Classico, del Liceo delle Scienze Umane, dell’ITCG, del Liceo Artistico e della Scuola Media Diamare. Alberto Varone ha dato lettura della Poesia sulla Pace “Un uomo”, di sua composizione. Tutto molto bello ed emozionante, tanto che a un certo punto i ragazzi spettatori hanno iniziato ad accompagnare con le luci dei telefonini l’andamento musicale.

Al termine, la sopravvissuta, prof.ssa Marisa Errico Catone, autrice del libro di memorie “Non avevo la stellala testimonianza di una bambina deportata per errore”, che ha sentitamente ringraziato Cassino e le scuole che hanno fatto tutte un ottimo lavoro, ha raccontato il suo dramma di bambina deportata nei lager nazisti con i genitori, ma non parlando solo lei, anzi, si è ben volentieri prestata a rispondere alle domande degli allievi delle scuole presenti. Ed è stato un momento davvero emozionante: l’82enne testimone, lucida, puntuale, profonda, ha spiegato con voce forte e chiara, pur patendo ancora oggi le incancellabili ferite impresse in quei terribili mesi, le impressioni, la fame (“di pane e di amore”), il senso di paura e di ribellione interiore per un trattamento tanto disumano e ingiusto… Ha perfino tirato fuori da una scatolina un piccolo oggetto che l’ha aiutata a restare viva, la marionetta Bibì, nascosta con cura e salvata fino alla fine, ha ricordato episodi… Non ci si sarebbe mai staccati da quei racconti così vivi e così veri. E le 13 erano passate da un pezzo!

Adriana Letta

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