I Fratelli Alessio e Raffaele D’Arpino, Redentoristi di Castelliri

I Fratelli Alessio e Raffaele D’Arpino, Redentoristi di Castelliri.

Lucio Meglio

Nel corso dei secoli la città di Castelliri ha donato numerosi dei suoi figli agli Ordini religiosi della Chiesa Cattolica. Di essi alcuni sono già conosciuti come il passionista teologo Silvestro Zannelli (di cui abbiamo già pubblicato la biografia in questa rubrica) o il carmelitano musicista Rodrigo Di Rocco, altri sono ad oggi meno noti nonostante si siano contraddistinti nel campo dottrinale ed apostolico. È il caso dei fratelli Alessio e Raffaele D’Arpino di cui presentiamo brevi notizie biografiche desunte dai registri della provincia napoletana dei Padri Redentoristi.

Alessio D’Arpino nacque a Castelliri il 7 ottobre 1806 da Crescente e Ginevra Cavarelli. I genitori, cristiani di pietà non comune, educarono fin da subito la numerosa prole agli insegnamenti della religione cattolica. Frequentando assiduamente le funzioni della vicina chiesa parrocchiale il piccolo Alessio sentì maturare in sé la chiamata allo stato religioso. Così all’età di sedici anni, lasciata la casa natale, Alessio decise di entrare nel noviziato della Congregazione del Santissimo Redentore. La scelta di diventare redentorista fu dettata dalla conoscenza che il fanciullo fece di questi padri in occasione di alcune delle numerose missioni che i Redentoristi del vicino convento di Scifelli tenevano nelle campagne dei paesi vicini. Il 16 ottobre 1825 è segnata la sua professione religiosa, mentre il 21 aprile del 1832 a Napoli divenne sacerdote. Valente missionario e fine predicatore la fama di buon religioso gli suscitò l’ammirazione di tutta la città di Caserta dove visse la gran parte dei suoi anni e dove il popolo ben presto lo prese a chiamare uomo santo e dotto. La regina Maria Teresa delle Due Sicilie, Arciduchessa d’Austria, rimasta affascinata da una sua predica, lo volle come suo personale confessore. Stesso incarico gli fu richiesto da Luigi Pellegrini, Maggiordomo del Re Ferdinando II, il quale gli regalò il vestito di seta di San Leucio per la statua di S. Alfonso nella Chiesa di S. Angelo a Cupolo, ed il grande e ricco tappeto venuto da Costantinopoli. Si racconta che nei vicoli di Caserta il Principe Alfonso, poi Re di Spagna, gli baciava la mano quando lo incontrava in segno di profonda riverenza. Nel 1857 padre Alessio fu nominato Rettore del Collegio di Sant’Alfonso in Pagani dove per anni educò e diresse numerosi studenti. Sul principio del 1883 il religioso tornò nella sua città natale Castelliri per trascorrere un periodo di riposo quando improvvisamente si ammalò ed il giorno 2 aprile all’età di settantasette anni cessò di vivere, rimpianto ad amato da tutti. Di padre Alessio D’Arpino si conserva una fotografia di Maria Pia dei Borboni con al retro questa dedica: «in segno di riconoscenza per l’assistenza prestata alla mia genitrice, Maria Pia dei Borboni, 5 – 11 – 1868». Inoltre  un ritratto di Sant’Alessio, pittura ad acquarello del pittore Campanella, sul retro riporta questa dedica: «al P. Alessio D’Arpino, confessore della Regina Maria Teresa delle Due Sicilie, in attestato di vera stima. 14 – 10 – 1861».

Raffaele D’Arpino, fratello minore di Alessio, nacque a Castelliri il 2 novembre 1815. Affascinato dalla figura del fratello maggiore decise di seguirne l’esempio entrando anch’egli tra i redentoristi dove professerà il 29 settembre 1933. Terminati gli anni di formazione il 23 febbraio 1839 divenne sacerdote. Di carattere umile e riservato padre Raffaele si distinse per soavità di costumi, osservanza regolare, carità fraterna e dolcezza di modi. Colto da malattia all’età di cinquantasette anni il 5 settembre 1872 morì prematuramente munito tutti i Sacramenti.

Fonti: Biografie manoscritte, del P. S. Schiavone, Archivio Provinciale Redentorista.

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