Cassino ricorda le vittime del 1° bombardamento

1943 – 10 settembre – 2018

La città di Cassino non dimentica. Non vuole dimenticare il suo passato e in particolare il dramma della guerra che la vide completamente distrutta. E’ proprio da quella pagina dolorosa di storia di 75 anni fa che la popolazione di oggi può attingere forza e coraggio nelle difficoltà attuali, prendendo esempio dalla volontà dei padri che avviarono e realizzarono la ricostruzione partendo da un terreno desertificato, ricoperto di macerie e infettato dalla malaria. Quel martirio, che dette poi la spinta a tanto coraggio, iniziò il 10 settembre 1943 con il primo inaspettato e terribile bombardamento della città che provocò oltre un centinaio di morti. Per questo ogni 10 settembre la città ricorda quelle prime vittime innocenti, tra cui molti bambini e giovani. Nella mattina una sobria cerimonia civile organizzata dal Comune si è svolta presso il Monumento ai Caduti e il Muro del Martirologio.

Nel pomeriggio, come ormai da molti anni, nella chiesa di S. Antonio di Padova si è celebrata una Messa di suffragio per tutte le vittime di guerra e sono intervenuti i cassinati più attenti alla custodia della memoria, residenti in città e anche all’estero ma sempre attaccati alle radici, così che davano un’impronta di internazionalità alla celebrazione. Il Parroco Don Benedetto Minchella ha celebrato l’Eucarestia, alla presenza del Sindaco Carlo Maria D’Alessandro, di una rappresentanza dell’Amministrazione e del Gonfalone della Città decorato di Medaglia d’Oro al Valore militare, delle Associazioni combattentistiche e d’arma, sempre presenti in tali circostanze. Il presidente del CDSC (Centro Documentazione e Studi Cassinati) promotore dell’iniziativa, prof. Gaetano De Angelis Curtis, in un breve e intenso intervento, ha ricordato i personaggi che non mancavano mai a tale celebrazione ed ora scomparsi, come gli ex Sindaci di Cassino Antonio Grazio Ferraro, Francesco De Rosa e Mario Alberigo, nonché Immacolata Bianchi, scomparsa nel novembre scorso dopo aver trascorso il resto della vita  da invalida, per essere stata colpita in quel triste giorno. Ha poi dato lettura di un toccante ricordo autobiografico di quel giorno scritto da Mario Alberigo e pubblicato qualche anno fa su L’Inchiesta. Alla giovane voce di una ragazza è stata poi affidata la lettura dei 67 morti accertati di quel giorno: un elenco che dà i brividi, ancor più se si pensa che mancano oltre 40 caduti non identificati.

Dopo la Messa, quest’anno è stata organizzata, in collaborazione con “Associazione Battaglia di Cassino”, una fiaccolata, in ricordo delle vittime, sul percorso della “Memoria di Pietra”. Due le tappe scelte, quella all’ingresso della Villa comunale dove c’è la “Pietra XV marzo” e poi in piazza Corte, alla “Pietra Palazzo Corte” e alla “Pietra Torre campanaria”. Si è fatta così memoria anche della città scomparsa, perché la Cassino ricostruita è completamente diversa dalla “Vecchia Cassino”.

Adriana Letta

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