Agostino Mancinelli, vescovo di Aquino – Sora – Pontecorvo (1882-1962)

Agostino Mancinelli, vescovo di Aquino – Sora – Pontecorvo (1882-1962)

 

Lucio Meglio

 

Agostino Mancinelli, seppur originario di Valstagna in Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, è nato a Pontecorvo il 4 luglio del 1882 da Ferdinando ed Angela Sartori. Suo padre si trovava a Pontecorvo per lavoro, in qualità di direttore di una coltivazione di tabacchi. Nella città nella quale vi ritornerà da vescovo, visse i primi anni della sua vita, prima di trasferirsi nella casa dei nonni paterni a Valstagna dove iniziò il suo percorso di studi scolastici. Frequentò gli studi ginnasiali presso il Collegio Vescovile di Thiene ed iniziò quelli liceali a Treviso. Mentre frequentava la seconda classe liceale decise di entrare nel Seminario vescovile di Padova. Qui completò la sua formazione filosofica e teologica. Il 31 luglio del 1905, per le mani del Cardinale Giuseppe Callegari, fu ordinato sacerdote.

Pastorale Digitale Agotino Mancinelli vescovo

A Padova iniziò il suo intenso lavoro pastorale prima come Vicario parrocchiale della chiesa di Santa Sofia, ed in seguito come parroco della Cattedrale, dove iniziò anche la sua opera di Assistente ecclesiastico della Federazione giovanile Diocesana di Padova. Uomo di profonda cultura manifestò fin da subito ottime doti di educatore, acquistando fama di consigliere saggio, guida sicura e padre affezionato. Per queste qualità il vescovo di Città di Castello, il Servo di Dio mons. Carlo Liviero, fondatore dell’ordine delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore, nel 1917 lo volle come Rettore del Seminario della sua Diocesi, e dal 1919 Canonico teologo ed Esaminatore prosinodale della stessa Diocesi. A Città di Castello mons. Mancinelli, che il 13 marzo 1923 fu nominato da Pio XI cameriere segreto soprannumerario, si fece apprezzare per la sua instancabile attività, che svolgeva anche fuori dal Seminario, in special modo nell’Azione Cattolica, di cui ne fu Presidente diocesano. Le sue doti non passarono inosservate, tanto che il 10 luglio del 1931 lo stesso Pio XI lo elevava alla dignità Episcopale, eleggendolo a vescovo titolare di Nazianzo e coadiutore con diritto di successione del vescovo delle Diocesi unite di Aquino-Sora e Pontecorvo. Il 6 settembre dello stesso anno, nel Duomo di Città di Castello, mons. Mancinelli fu consacrato vescovo da S.E. mons. Carlo Liviero.

L’8 novembre del 1931 vi fu l’ingresso ufficiale del nuovo pastore nelle tre Diocesi riunite. Grandioso e solenne fu il suo ingresso a Sora. Le autorità assieme a molte persone comuni lo andarono ad accogliere a Casamari. Iniziò così il suo breve episcopato nella nostra Diocesi. In questo breve lasso di tempo mons. Mancinelli seppe conquistarsi la benevolenza e l’amore del suo gregge, affascinando il popolo con una finissima arte oratoria; toccando i cuori di molti con la vita semplicissima che conduceva in vescovado. Animato da un grande spirito apostolico avviò un programma di rinnovamento spirituale con il riordinamento del Catechismo diocesano, di cui l’opera maggiore fu l’acquisto di un terreno che, nel 1936, donò alla Diocesi per la costruzione del Collegio e Convitto Vescovile di Villa Angelina. Dopo cinque anni appena di permanenza a Sora, mons. Mancinelli venne promosso alla sede episcopale di Benevento.

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                                  Il vescovo Mancinelli nel suo studio di Benevento (Archivio Lucio Meglio)

 

Prese possesso della nuova Diocesi il 1 luglio del 1936. Così il ricordo della sua partenza nella parole di don Gaetano Squilla presenti in un libro commemorativo per il suo 25° anniversario dell’ordinazione episcopale stampato a Benevento: «il rimpianto generale per la perdita dell’indimenticabile Pastore fu la prova dell’affetto e della ammirazione, che Egli aveva saputo suscitare nelle tre Diocesi di Aquino-Sora e Pontecorvo, ove in così breve tempo aveva lasciato orme profonde della sua illuminata e molteplice attività. Chi non lo ricorda infaticabile predicatore della parola di Dio dall’altare, nel pulpito, nelle assemblee dell’Azione Cattolica. Il vescovo Mancinelli ha avuto da Dio un grande dono: quello della parola. E la parola, che poi è la parola del Vangelo, diventava nel suo gesto pacato, nel suo perenne sorriso, nelle sue signorili movenze, nella sua profonda esperienza, nella sua voce limpida e chiara, nella sua vasta cultura, un segreto mirabile di penetrare nelle anime e di affascinare le folle».

Guidò la Diocesi beneventana per venticinque anni, facendosi promotore della ricostruzione della Cattedrale e del Seminario vescovile andati distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Morì a Benevento il 1 gennaio del 1962, rimpianto ed amato da tutti.

Agostino Mancinelli è stato il settantottesimo vescovo della Diocesi di Sora e seppur il suo episcopato è da annoverare tra i più brevi, ha saputo lasciare dietro si sé un chiaro esempio di pastore illuminato e guida sapiente.

 

Fonti:

Omaggio a S.E. Mons. Agostino Mancinelli Arcivescovo di Benevento, Benevento, Agosto 1956.

Marsella C., (1935), I vescovi di Sora. Monografia storica, Sora.

Tavernese E., (2010), I vescovi originari della Diocesi di Sora, Aquino e Pontecorvo, Sora.

 

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Sora 1934. Convitto vescovile.

 Al centro il Vescovo Mancinelli. Alla sua destra mons. Edoardo Facchini a quel tempo Rettore del Convitto (futuro vescovo di Alatri). Alla sinistra del vescovo il giovane don Gaetano Squilla. (Archivio Lucio Meglio)

 

 

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