A Messa con l’Unitalsi

Nelle celebrazioni in onore di S. Antonio un posto speciale per i malati. Celebrato anche il Sacramento degli infermi

Giovedì 19, quinta giornata delle straordinarie celebrazioni antoniane nella Parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino, giornata densa e dedicata alle famiglie in tutte le loro situazioni e problematiche ma anche risorse. La mattina è stata dedicata interamente alla visita alle famiglie che hanno un familiare toccato dalla malattia, per cui non è sempre possibile partecipare alle celebrazioni in chiesa ed è la chiesa che si reca da loro.

Nel pomeriggio, con la indispensabile collaborazione dell’Unitalsi, la Messa pomeridiana, anticipata come orario per andare incontro alle esigenze degli interessati, ha visto la presenza e la partecipazione dei malati e degli operatori Unitalsi che fraternamente si occupano di loro accudendoli nelle loro necessità. E naturalmente ancora una volta la chiesa si è riempita completamente. Una bella celebrazione, concelebrata da Don Benedetto e presieduta da Padre Giuseppe. Questi ha ricordato che, come dice S. Antonio, il cristiano è un cercatore di Dio, la perla preziosa di cui parla il Vangelo, il tesoro di maggior valore. S. Antonio porta esempi straordinari, ha detto, ad es. dice che i cristiani non sono vagabondi che vagano senza meta, ma sono pellegrini, che si mettono in cammino con una meta precisa da raggiungere, Dio, l’abbraccio di Dio, per vivere sempre con Lui dove è luce, pace e amore. Per raggiungere la meta, ha aggiunto, occorre soprattutto la carità. Se manca la carità, è come se in una mensa mancasse il pane, cosa importante, essenziale. Lo strumento più importante è dunque l’amore, che significa attenzione all’altro, delicatezza. Antonio è stato veramente attento ai poveri, bisognosi e sofferenti e per loro ha fatto anche miracoli.

Momento particolarmente toccante e significativo è stato quando i due celebranti si sono disposti ai piedi dell’altare per amministrare l’Unzione degli infermi, sacramento di guarigione che dona conforto, pace e coraggio ed il perdono dei peccati. Con il sacro crisma hanno unto le mani recitando la formula liturgica, prima ai malati, poi a chiunque volesse, sentendosi fragile per la salute malferma o per l’età avanzata. Ed una lunghissima fila si è formata, di persone che hanno in tal modo chiesto e ricevuto il sacramento.

La Celebrazione, come al solito in questi giorni, si è chiusa con la Benedizione con la Reliquia di S. Antonio e con l’abbraccio alla Reliquia da parte dei fedeli, che ancora una volta numerosissimi si sono accostati a pregare personalmente “il loro caro Amico Antonio”.

Adriana Letta

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