30 Marzo 2018 – Commento al Vangelo

Venerdì Santo – In Passione Domini (Gv 18,1-19,42)

Parola del giorno: “E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”

Dal Vangelo secondo Giovanni
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

 

Il racconto della morte di Gesù è un dramma
capace di commuovere anche i cuori più induriti.
Assurda e incomprensibile alla mente umana,
diventa accettabile soltanto perché dono d’amore
voluto da Dio stesso che lo ha fatto all’intera umanità.
In essa però c’è un passaggio che commuove
e che conquista, rasserena i cuori che si aprono
disponendoli a una gratitudine che non ha misura.
Nell’eccesso del suo amore e della sua generosità,
Gesù, pur senza rinnegare i propri sentimenti,
ha fatto un taglio che sa di dono puro.
Senza rinnegarla come madre sua, ora che lui morente
sta per tornare al Padre – del quale era venuto
a compiere la divina volontà –
vedendo ai suoi piedi la Madre e il discepolo che amava
“taglia” con lei e la affida a lui, che la prende
tra le sue cose più preziose.
La prende e, nello stesso tempo, la dona a tutti.
Perché Maria, la Madre di Gesù in quel momento,
qual nuova Eva, diventa nostra madre,
madre di ciascuno e dell’’intera umanità.

 

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