20 Settembre 2017 – Mercoledì – ventiquattresima settimana del Tempo Ordinario

Vangelo del giorno: Lc 7,31-35
Parola del giorno: Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli
L’affermazione, che staccata dal contesto appare ermetica,
mira a provocare quella fetta di suoi oppositori
– critici e ostinati – sempre pronti a giudicare e condannare,
senza lasciarsi minimamente intaccare
dalla sua parola portatrice di speranza
e carica di amore e di premura verso tutti.
La similitudine dei bambini che in piazza
si accusano a vicenda è accattivante;
e, di per sé, dovrebbe esser sufficiente
a far pensare e provocare l’uscita dall’indifferenza
nei confronti della gioia e della festa che egli porta,
come del lamento del Battista che invitava  a penitenza
per meglio prepararsi ad incontrare la salvezza.
La conclusione, letta oggi, fa pensare che egli stesso
si identifichi con la Sapienza; ed è evidente
che a riconoscerlo siano solo tutti quelli
che, mettendo loro stessi in discussione,
anziché stare lì a criticare e condannare,
lo riconoscono, lo accettano e si lasciano guidare
da quei segni che egli sparge, abbondanti,
come semi di rugiada sull’arsura dei giorni.
   
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione?
A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”.
È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

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