18 Settembre 2018 – Commento al Vangelo

Martedì – 24ª settimana del Tempo Ordinario (Lc 7,11-17)

Parola del giorno: “Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei”

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

 

Avanza lentamente il corteo che porta a sepoltura
il figlio poco più che fanciullo di una donna, vedova,
il cui pianto, ancora più struggente, si aggiunge
a quello fatto per il marito non molto tempo prima.
Ad accompagnarli, nel pianto e come a consolarla,
molta gente della città era con lei.
Gesù, seguito dai discepoli e da una grande folla,
incrocia quel corteo e davanti a quella scena
sente le sue viscere che vibrano di dolore e di compassione.
Non resiste. Si avvicina alla bara
e dopo aver detto alla donna di non piangere,
forse fissandola negli occhi o toccando la sua spalla,
ordina al ragazzo di alzarsi.
La risposta è immediata. L’evangelista riferisce
che “il morto si mise seduto e cominciò a parlare”.
Il resto dell’incontro tra il ragazzo e la sua mamma
ce lo lascia immaginare. Ci riferisce solo
della reazione della folla. Ma a noi già la prima
può bastare. Per dare gloria a Dio e ringraziare.

 

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