16 Giugno 2018 – Commento al Vangelo

Sabato – 10ª settimana del Tempo Ordinario (Mt 5,33-37)

Parola del giorno: “Sia… il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no””

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re.
Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.
Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

 

I discepoli di Gesù, di allora e di sempre, sono invitati
a porre la lente di ingrandimento sul modo di parlare.
A parte il fatto che Gesù preferisce i fatti alle parole,
quando queste sono necessarie, suggerisce
di usarle con parsimonia e piena verità:
quella che rende veramente liberi,
non cerca interessi personali
e si fonda unicamente sull’amore.
Bando, perciò, alle parole inutili o a quelle
che mascherano inganni, adulazioni
e aggiustamenti che sanno di doppiezza.
Comprese quelle dette ad arte per giustificare
le mezze verità che nascondono una fonte intelligente
che non ha nulla a che vedere col buon Dio.
È necessario fare grande attenzione
perché dove non c’è il Dio vero
è pronto ad infilarsi il menzognero
che ben conosce l’arte del parlare seducente
e facilmente giunge ad annebbiar la mente
e a rattristare il cuore.

 

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