Precetto Pasquale dei Carabinieri

Celebrazione Eucaristica lunedì 12 marzo nella chiesa di S. Antonio di Padova

per la Compagnia dei Carabinieri di Cassino

Tutti insieme, Carabinieri in forza alla Compagnia di Cassino a cominciare dal Comandante Capitano Ivan Mastromanno, Carabinieri a riposo, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Cassino e di vari centri vicini, S. Apollinare, Valle di Comino, Vallerotonda, Cervaro con le loro bandiere, e familiari, tutti riuniti nella chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova lunedì 12 marzo per celebrare il loro Precetto Pasquale. A rappresentare l’Amministrazione comunale era l’Assessore Benedetto Leone con la fascia tricolore, come vicario del Sindaco D’Alessandro, fuori città per motivi istituzionali.

In verità la data era stata fissata inizialmente al 26 febbraio, ma le emergenze provocate dalla neve di quel giorno costrinsero a rinviare l’appuntamento saltando al 9 marzo e poi al 12. Ma nonostante ciò, erano tutti presenti, numerosi e partecipi alla celebrazione dell’Eucarestia in preparazione alla Pasqua. A celebrare è stato il cappellano militare dell’Arma Don Mauro Amato e a servire all’altare e a fare le letture liturgiche sono stati loro, i Carabinieri stessi. A loro, che dedicano la vita a salvaguardare  e difendere la vita e la dignità delle persone, a vigilare sulla sicurezza e l’ordine sociale, il celebrante ha fatto notare i significati sottesi alla pagina del Vangelo di Giovanni che narra il miracolo “a distanza” fatto da Gesù a Cana di Galilea, dopo il primo “segno” di aver trasformato l’acqua in vino, guarendo da lontano il figlioletto morente di un funzionario del re che aveva creduto in lui e lo implorava di salvare il suo bambino. E Gesù gli risponde: “Va’, tuo figlio vive”. Ecco, è la vita che va avanti, così come alle nozze di Cana quell’acqua, simbolo di purificazione, era stata trasformata in vino prezioso e la vita degli sposi aveva ripreso gusto e senso con l’intervento di Gesù. Auguro a ciascuno di voi di avere la sua Cana, di sentirsi dire “Va’, tuo figlio vive”, di ritrovare la vita, il suo significato e la sua bellezza, in voi, nel vostro lavoro, nella vostra famiglia, nelle vostre relazioni, nelle vostre esperienze, ha detto Don Mauro nel formulare gli auguri pasquali.

Come sempre toccante il momento in cui un giovane Carabiniere, salito all’ambone, ha letto la bellissima Preghiera del Carabiniere, rivolta a Maria, Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma “Fedele nei secoli”, che dice così:

Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d’Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis”,
Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra,
Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani. E così sia!
“.

Tutti erano scattati sull’attenti e quelle parole risuonavano chiare e così veritiere da far venire brividi di commozione e al tempo stesso accentuavano quel clima di fratellanza e familiarità che si respirava già dall’inizio. Cordiale infatti è stato poi, dopo la celebrazione, il momento dello scambio di auguri fra tutti e della classica foto-ricordo di gruppo.

Adriana Letta

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