Papa Francesco sui luoghi di don Tonino Bello

Il vescovo Gerardo Antonazzo ha partecipato alla solenne concelebrazione del Papa a Molfetta, una grande emozione per tutta la Chiesa di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo

Pellegrino sui passi di don Tonino Bello. Papa Francesco si è recato il 20 aprile nella terra di don Tonino Bello, nel venticinquesimo anniversario della morte. Atterrato ad Alessano, si è raccolto in preghiera sulla tomba di questo grande Vescovo della gente, degli ultimi, per poi portarsi su una grande spianata dove ad attenderlo migliaia di fedeli. Qui il suo saluto trasudante le parole di don Tonino, gli chiede di ridestarci «alla nostra alta vocazione; aiutaci ad essere sempre più una Chiesa contemplattiva, innamorata di Dio e appassionata dell’uomo». Ed ancora, di ricordare il «suo desiderio di privarsi di qualcosa per Gesù che si è spogliato di tutto, il suo coraggio di liberarsi di quel che può ricordare i segni del potere per dare spazio al potere dei segni. Don Tonino non lo faceva certo per convenienza o per ricerca di consensi, ma mosso dall’esempio del Signore. Nell’amore per Lui troviamo la forza di dismettere le vesti che intralciano il passo per rivestirci di servizio, per essere “Chiesa del grembiule, unico paramento sacerdotale registrato dal Vangelo”».

Subito dopo la conclusione del suo discorso, il Papa ha raggiunto Molfetta, sede della Diocesi in cui don Tonino ha svolto il suo ministero episcopale fino al suo ultimo respiro, per la celebrazione eucaristica prevista per le ore 10,30. A concelebrare, il vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, monsignor Domenico Cornacchia, e circa trenta vescovi provenienti dalla Puglia e da fuori regione, tra cui mons. Gerardo Antonazzo, anche lui figlio di questa terra generosa, baciata dal sole e percorsa dal vento dello Spirito che continua a far nascere in essa nuove vocazioni.

Qui il Papa, ha cesellato la sua omelia di preziosi richiami al pensiero, ma soprattutto alla vita, di don Tonino. Innanzitutto Francesco ha ricordato quelli che sono gli elementi essenziali della vita di ogni cristiano, il Pane e la Parola, «senza di Lui, Pane di vita, ogni sforzo nella Chiesa è vano, come ricordava don Tonino Bello: “Non bastano le opere di carità, se manca la carità delle opere. Se manca l’amore da cui partono le opere, se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che è l’Eucaristia, ogni impegno pastorale risulta solo una girandola di cose”». «Vivere per», ha ribadito papa Francesco, «è il contrassegno di chi mangia questo Pane». È il «”marchio di fabbrica” del cristiano».

Un invito a farsi prossimo, a farsi fratello, prima di tutto per gli ultimi, un cammino verso quella santità della porta accanto che ha incarnato don Tonino nella profondità della sua esistenza, ancora oggi viva nelle sue parole e nei suoi gesti.

(Foto dal Web)

 

 

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