Domenica scorsa a Pontecorvo con il coordinamento di don Luigi Casatelli

L’incontro degli operatori parrocchiali

L’intervento del giornalista A. Gagliarducci

Come ormai da consolidata consuetudine, all’inizio dell’Avvento, l’arciprete della Basilica di San Bartolomeo di Pontecorvo, riunisce quanti operano per collaborare nella comunità. L’incontro si è tenuto presso l’Istituto delle Suore di Nostra Signora al Monte Calvario, in Via XXIV Maggio.

Qui il parroco e i rappresentanti dei vari organismi parrocchiali, hanno preso in esame, con una breve relazione le attività pastorali svolte durante l’anno con particolare riferimento alla situazione economica. Ma l’argomento che ha coinvolto l’intero incontro è stato quello che ha dominato tutto l’anno 2013 che ormai sta per finire e cioè: “l’anno dello stupore e delle prime e ultime volte” che ha avuto come protagonisti Papa Benedetto e Papa Francesco. Due figure vestite di bianco all’interno delle Mura Vaticane, due Papi seduti uno a fianco all’altro nei Giardini Vaticani che benedicono la statua di San Michele Arcangelo. A queste immagini suggestive ha fatto riferimento il giornalista dott. Andrea Gagliarducci, inviato dall’arciprete a tenere una conferenza su questo tema specifico: Da Benedetto a Francesco un magistero nascosto.

L’interrogativo posto dal dott. Gagliarducci è stato:“I cristiani come hanno vissuto questi eventi?”. Poiché tutti parlano di riforme quasi rivoluzionarie che vuole papa Francesco, come se fosse una novità assoluta, il nostro relatore ha,quasi puntigliosamente, messo in evidenza gli interventi dei due pontefici, che dimostrano la volontà di entrambi di riformare la Chiesa. La rivoluzione cui ci richiama papa Francesco è quella di tornare davvero alle nostre radici cristiane, per avere una generazione nuova e che sappia vivere e difendere i valori cristiani. L’arciprete ha ringraziato il relatore che ha saputo intrattenere vivacemente i nostri collaboratori parrocchiali. È seguito un piacevole momento di fraternità con tutti i presenti , grazie al contributo di capaci volontarie. Un grato pensiero è stato rivolto anche alla Superiore dell’Istituto che gentilmente ha messo a disposizione i locali.

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